Anche i terremotati nel tritacarne salviniano, il cinismo della bestia non ha limiti

“Dare a Salvini come argomento una famiglia terremotata ancora fuori casa”. “Attaccare con la clava su Bibbiano”. “Colpire solo il Pd”. Il vademecum del candidato leghista modello per le Regionali in Emilia è servito, improvvidamente dimenticato nella sala riunioni di un albergo bolognese dove si è tenuta ieri una riunione tra il leader del Carroccio Matteo Salvini e i suoi militanti. E svelato da Repubblica. 

In linea con la ricerca del consenso urlato e violento, la Lega non guarda in faccia a niente pur di raggiungere un risultato elettorale che in Emilia Romagna sembra ancora in bilico. Laddove non fanno più presa gli immigrati brutti e cattivi, cavallo di battaglia del Salvini-pensiero, persino il dramma dei terremotati o dei bambini abusati di Bibbiano diventa argomento di scontro per infiammare i comizi a favore della candidata presidente leghista Borgonzoni. 

“Sorridere” e “alzare il livello con giudizio”, senza “discutere sul buon governo in Emilia perché favorisce chi governa” sono solo alcune delle indicazioni che i candidati leghisti devono seguire in questi ultimi giorni di campagna elettorale. Poi “la clava su Bibbiano”, un sempreverde, e l’invito a sfoggiare “solo il simbolo della Lega” nell’ultima settimana che precederà il voto, così da non favorire gli alleati del centrodestra. C’è un po’ di tutto nel manuale del candidato provetto, anche il suggerimento ad attaccare solo il Pd – ma non il Movimento 5 stelle, considerato ormai sulla via del tramonto – con il repertorio tradizionale del miglior Salvini: Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, sbarchi incontrollati e via dicendo. 

È nella parte finale del “prezioso” documento, però, che si riassume tutta l’essenza truce della comunicazione leghista: “Dare a Salvini come argomento una famiglia terremotata ancora fuori casa” si legge nel vademecum del candidato distratto che ha scordato gli appunti nella sala riunioni. Come a dire: non fermatevi davanti a niente, che il fine giustifica il mezzo. Anche se nel tritacarne verde ci finiscono come sempre dei poveri disgraziati. Il cinismo della bestia non ha limiti.