Altro che fascismo, la destra e la sinistra hanno ben altri scheletri nell’armadio

Dopo giorni di trattative la coalizione composta da Italia Viva di Renzi e Azione di Calenda ha dato vita al Terzo Polo, che si pone come obiettivo quello di essere un’alternativa alla Destra e alla Sinistra per le elezioni anticipate di settembre. Non una strada semplice, si intende, ma spesso e volentieri la via giusta non è quella più facile.

L’articolo di Mattia Feltri uscito su «Huffington Post» del 15 agosto, riassume in maniera impeccabile le ragioni per le quali è necessario oggi lavorare seriamente per la costruzione di un’alternativa politica credibile. Un cammino lungo, tortuoso, che si preannuncia pieno di insidie, ma forse proprio per questo entusiasmante per gli stessi protagonisti e per tutti gli Italiani che vorranno impegnarsi in tal senso. Un percorso che, si noti bene, non finirà il 25 settembre.

“A Meloni non bisognerebbe chiedere conto di Mussolini, ma di dieci anni di opposizione pessima, complottista, contro la Ue, l’euro, le banche, i poteri forti, e ora, nella grande tradizione (in Italia le tradizioni solo solidissime), i poteri forti li bazzica e li lusinga per non averli contro quando sarà a Palazzo Chigi. Basterebbero questi, di conti col passato”, spiega Mattia Feltri nel suo editoriale. “E l’intera sinistra, angosciata per la sorte riservata alla Costituzione, se la destra guadagnasse i due terzi dei seggi (traguardo difficile ma non impossibile), dovrebbe fare i conti col suo passato recente, quando ha appoggiato la scemissima riduzione dei parlamentari senza contrappesi. Cioè ha cambiato la Costituzione in modo che poi sarebbe stato più facile cambiare la Costituzione. E gridare al fascismo”, evidenzia sempre il giornalista.

E gli effetti distorsivi della riforma populista del taglio dei Parlamentari sono sotto gli occhi di tutti. Una scelta dannosa che il Pd non ha voluto fermare e che Azione ha sempre criticato. Carlo Calenda è stato l’unico a dichiararsi apertamente contro il taglio della rappresentanza parlamentare, proprio perché era ben consapevole come molti di noi che in gioco c’erano la politica quella seria, la funzionalità del Parlamento e il pluralismo degli eletti.