Altra nave colpita! Avanti così fino alla vittoria!

Le Forze armate ucraine hanno colpito e messo fuori combattimento la fregata russa Ammiraglio Makarov nel Mar Nero, vicino all’isola dei Serpenti. Lo ha dichiarato l’esercito ucraino, secondo cui la nave – la più importante della flotta – sarebbe ora in fiamme. A colpirla un missile Neptune, proprio come accaduto con l’incrociatore Moskva il 14 aprile scorso.

E, sebbene il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, riferisca che “la Russia non ha informazioni riguardo al presunto attacco”, il colpo messo a segno dall’esercito del presidente Zelensky non può che essere definito un preludio straordinario per il 9 maggio, giorno in cui la Russia celebra la vittoria sul nazismo: la parata di Putin di annuncia sempre più grottesca e imbarazzante. Evviva!

Sì, evviva, perché sperare che lo zar russo perda definitivamente non significa essere guerrafondai o fare il tifo per la guerra, tutt’altro: vuol dire sperare in una pace che sia giusta. Auspicare, al contrario, la pace il prima possibile sottintende una resa incondizionata da parte degli ucraini. Cioè di un popolo la cui unica responsabilità è quella di opporsi con forza e determinazione ad una aggressione manu militari senza precedenti, perlomeno in Europa.

No, Putin non deve vincere questa guerra e l’Occidente deve continuare a fare quadrato con ogni mezzo possibile e portarci lui, alla resa.