Bucci

A chi fa paura il Modello Genova del sindaco Bucci?

Oggi si riunisce per la prima volta il Consiglio Comunale di Genova dopo che il sindaco Marco Bucci è stato confermato a Palazzo Tursi per un secondo mandato. La vittoria di Bucci è stata netta e “pesante” con un 56% al primo turno, che gli ha consentito non solo di imporsi sull’avversario di centro/sinistra Ariel Dello Strologo, ma anche sui partiti della  coalizione di centro/destra poiché la sua lista “Vince Genova”, da sola, ha preso più voti di Fratelli d’Italia e della Lega messi insieme.

Eppure qualcuno pare averlo dimenticato troppo in fretta perché l’opposizione di centro/sinistra ha già annunciato ai “quattro venti” che nella seduta odierna contesterà la validità della sua elezione essendo lui stato al momento della candidatura “commissario straordinario per la ricostruzione del Viadotto Polcevera” (ovvero il Ponte Morandi crollato il 14 Agosto 2019).  Una vecchia storia già “tirata fuori” più volte durante la campagna elettorale secondo cui il sindaco avrebbe dovuto dimettersi da commissario straordinario prima di ricandidarsi perché il doppio incarico lo avrebbe reso ineleggibile (ma Bucci ha chiesto il parere di esperti legali che lo hanno rassicurato sulla compatibilità dei due ruoli). E ancora il quotidiano “La Repubblica”, storicamente schierato a sinistra, attacca il Primo cittadino sostenendo che avrebbe distribuito deleghe “balzane e disfunzionali” tra gli assessori per mantenere il vero potere nella sua persona.

Non possiamo esimerci dal commentare che la sinistra non riesce ad imparare dai suoi errori, dopo avere perso per la seconda volta consecutiva in una città che storicamente è sempre stata un baluardo della classe operaia, invece di rimboccarsi le maniche e comprendere dove ha sbagliato, non trova di meglio che contestare la legittimità di un sindaco rieletto “trionfalmente” per i suoi meriti personali. Nel 2022 c’è chi sembra avere ancora paura dell’uomo forte che sa decidere per il bene della collettività; dell’uomo che ha saputo ricostruire il Ponte Morandi  in tempi record quando chi lo ha preceduto non è riuscito a realizzare lo “scolmatore del Ferreggiano” in tempi ragionevoli e tali da garantire la sicurezza dei genovesi.

Dopo una tornata elettorale che ha visto il “centro sinistra” vincere un po’ dappertutto, il modello Genova ovvero quello di una buona destra che ha messo nell’angolo le forze sovraniste e che viene rappresentata dal “meglio” della società civile, ha saputo affermarsi indicando a tutto il paese la strada da percorrere. Ma qualcuno continua a “remare contro” inventando scuse e pretesti per non riconoscere una meritata sconfitta che neppure consente di invocare comode attenuanti.