Salvini verso un Papeete due? Conte pronto ad abbandonare Draghi? Fosse che fosse la volta buona! Pensateci un attimo: non sarebbe più in salute una maggioranza di governo, la cosiddetta maggioranza Draghi, senza di loro? La “coalizione” eterogenea che sostiene il premier oggi sembra una classe di scuola elementare dove i due discoli responsabili dei peggiori capricci fanno di tutto per creare problemi agli altri e all’insegnante. Ecco: isolando i due disturbatori, non ne trarrebbero giovamento il governo, specie in una situazione difficile come quella attuale, e il Paese?
Conte, lo sappiamo, dopo aver portato il Movimento 5 Stelle ai suoi minimi storici, con un peso specifico ormai da 0 virgola, e aver causato la scissione guidata da Luigi Di Maio, adesso tira fuori le accuse a Draghi che avrebbe chiesto a Grillo di farlo fuori. Armi (difensive o offensive?) di distrazione di massa per distogliere l’attenzione dalle beghe interne al movimento pentastellato.
Salvini, invece, spera nell’effetto mistico di un nuovo Papeete che gli faccia magicamente recuperare consenso, interno ed esterno. Eccolo che rispolvera tutta la retorica salviniana per cercare ad ogni costo lo strappo col governo: usa il tema dell’immigrazione per la sua propaganda, attaccando su quella che chiama “cittadinanza facile”, al secolo ius scholae. “Questa iniziativa di Pd e 5 Stelle, unita alla cittadinanza facile per gli immigrati, è un grave attacco al governo e crea una spaccatura drammatica fra le forze che sostengono Draghi – incalza sul Corriere della Sera -. L’ultima cosa che vorremmo è ritirare il sostegno a Draghi, per questo osserviamo con preoccupazione le continue provocazioni di Pd e 5 Stelle. Invece di lavorare in Parlamento sull’aumento di stipendi di pensioni, legalizzano droghe e regalano cittadinanze facili. Aggiungo che la profonda crisi dei grillini ha coinvolto anche il premier e rischia di aumentare le fibrillazioni. Questo governo non è nato per spalancare le porte ai 27 mila clandestini sbarcati fino a ora”.
Insomma, siamo alle solite. Gli “scolari” discoli sobillano la classe. Ma la verità è che il Governo Draghi sarebbe più efficiente e più operativo senza di loro. Senza Conte e Salvini, che da mesi minacciano ma che poi non hanno il coraggio vero di arrivare al dunque. Perché? Perché sono i capi popolo solo di loro stessi, sanno bene che i loro partiti, spaccati dal di dentro, non li seguirebbero in una follia antidraghiana. Conte ne ha già avuto un assaggio con la scissione di Di Maio, mentre Salvini sa che Giorgetti e i suoi resterebbero leali all’area Draghi. E anche poi il premier si ritrovasse senza numeri, l’unica opzione possibile sarebbe il voto a ottobre. Quello che più Salvini e Conte, ormai alla deriva, vogliono evitare per paura che l’area Draghi prenda davvero corpo, che il premier resti al suo posto ben oltre il 2023 e che li mandi