Raccontano le cronache che oggi Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, non sarà al convegno sulla difesa comune europea al Tempio di Adriano, organizzato dall’Ufficio italiano del Parlamento europeo.
Non ci sarà neanche Matteo Salvini, con cui Conte, ormai da tempo, triangola nella maggioranza, con buona pace del “campo largo” e della alleanza con il Pd.
Nessuno capisce fino in fondo a quale gioco vuol giocare l’avvocato del popolo: non sceglie tra Le Pen e Macron, cerca di scansare le ombre trumpiste sul suo passato di governo, non vuole mandare armi agli ucraini, anzi, è alla guida di un partito che propone la cessione del Donbass a Putin.
Certo è che ormai l’alleato Conte è diventato davvero ingombrante non solo per i Dem ma anche in un Governo che ha scelto una linea atlantista senza ambiguità.
Conte è diventato un problema, per il governo, per i suoi alleati (a capire quali), per quella parte minoritaria o meno del movimento stesso che in Parlamento viste le giravolte del suo leader non sa più che pesci pigliare.
La domanda allora è Conte vuole davvero tornare alle origini di 5 Stelle, indossare un gilet giallo e sperare di riguadagnare qualche consenso? Che brutta fine ha fatto Giuseppe Conte…