Trattare con Vladimir Putin è come negoziare con “un coccodrillo che ha la tua gamba nelle sue fauci”. A fare quest’eloquente paragone il premier britannico Boris Johnson, che, parlando ai giornalisti sul volo che lo porta in India, ha ammesso che le discussioni con la Russia per mettere fine alla guerra in Ucraina sono destinate a fallire.
E sono ore concitate, frenetiche. Si combatte il 57° giorno di guerra in Ucraina. Secondo Sergey Shoigu Mariupol è stata conquistata. Tuttavia Kiev smentisce: “Ancora 2mila soldati combattono nell’acciaieria”. Secondo il sindaco di Mariupol Vadim Boychenko vicino a Mariupol i soldati russi “hanno scavato una fossa comune di 30 metri e portato dei corpi con i camion”. Dopo aver respinto l’ultimatum di Putin la resistenza della città martire dell’Ucraina è appesa ad una flebile speranza che va via via assottigliandosi. I combattenti del reggimento Azov continuano a lottare, consapevoli però che non riusciranno a respingere le truppe dello zar. “I militari ucraini possono deporre le armi e lasciare Mariupol attraverso i corridoi umanitari”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov avrebbe ricevuto un piano per assassinare il premier ucraino Zelensky. Nel frattempo il presidente statunitense Joe Biden annuncia che arriveranno aiuti militari all’Ucraina per 800 milioni di dollari.