Alessandro Orsini, oggi sul Fatto, ha pubblicato un manifesto che definire spregevole è troppo poco. Lo pubblichiamo insieme alla magistrale “traduzione” che ne ha fatto Marco Taradash.
Ecco il manifesto di Orsini: “Che cosa dovrebbe fare il governo Draghi concretamente per la pace? Dovrebbe procedere secondo cinque mosse. Primo: ribadita la condanna dell’invasione russa, dovrebbe creare una rottura momentanea in seno all’Unione europea (rompere non è fuoriuscire) e riconoscere che il blocco occidentale ha commesso alcuni errori. Secondo: dovrebbe dirsi disponibile al riconoscimento del Donbass e della Crimea (rendersi disponibile non significa riconoscere). Terzo: dovrebbe risparmiare milioni di euro per le armi all’Ucraina e utilizzare quei soldi per costruire, con la compartecipazione del Vaticano, due grandi ospedali per i civili ucraini mutilati dalla querra. Il primo per i bambini e il secondo per gli adulti. Tali ospedali dovrebbero essere costruiti al confine settentrionale dell’Italia in modo da rendere più rapido il trasferimento delle vittime ucraine in Italia, e dovrebbero essere denominati rispettivamente “Madre Ucraina” e “Gesù di Mariupol” in modo da saldare il movimento pacifista laico con quello cattolico. Quarto: il governo Draghi dovrebbe annunciare che, una volta terminata la guerra in Ucraina, si impegnerà a fare ciò che Kennedy e Krusciov fecero dopo la crisi dei missili del 1962, ovvero aumentare il livello di fiducia tra l’Unione europea e la Russia attraverso la creazione di una nuova istituzione denominata “Consiglio Russo-Europeo per la difesa della pace”. Quinto: il governo Draghi dovrebbe annunciare di voler costruire un’Unione europea sempre meno armata e amica della Russia, e assicurare che si opporrà a qualunque ulteriore tentativo di espansione della Nato ai confini russi, a partire dalla Georgia”.
Ed ecco la magistrale traduzione di Marco Taradash: “Primo: Riconoscere le buone ragioni di Putin; secondo: Consegnare Donbass e Crimea a Putin; terzo: Costruire due enormi ospedali per curare a nostre spese le vittime di Putin; quarto: Fondare il “Consiglio Russo-Europeo per la difesa della pace” di Putin; quinto: Rifondare l’Unione Europea in funzione degli interessi di Putin”.