«Zelensky è un Falstaff che diventa d’un tratto Enrico V. Vladimir Putin è il dio greco che impazzisce prima di distruggere tutto, la scrittrice Clara Usón in un’intervista alla stampa nota come il pericolo arrivi da «un uomo che inizia a credere ai suoi stessi deliri e ha paura delle persone che ha attorno».
«Gli antichi greci – dice la Usòn – lo hanno raccontato: gli dèi prima di distruggere tutto impazziscono. Passano i millenni e l’umanità ripete le stesse cose: un uomo con un potere assoluto, pieno di hybris, che perde contatto con la realtà, pensa di essere un dio e inizia a credere alle proprie bugie. Nella sua mente siamo tutti pedine della scacchiera, una persona che con questa allegria può arrivare a distruggere un Paese, mandare della gente a morire per inseguire i propri deliri: si torna alle tragedie greche, si torna a Shakespeare».
Chi è Putin? «Un uomo spaventato. Si vuole proiettare come macho alfa, ma è impaurito, vile».
Mentre Zelensky è l’antitesi di Putin: «Se l’autocrate russo ha paura anche dei suoi, è isolato, il presidente ucraino è in prima linea e spicca per dignità. Un Falstaff che diventa all’improvviso un Enrico V».