«Vi chiediamo ogni giorno una no fly zone, se non ce la date, almeno forniteci aerei per proteggerci. Se non ci date neanche questi, rimane una sola soluzione: anche voi volete che ci uccidano lentamente. Questa sarà anche responsabilità della politica mondiale, dei leader occidentali. Oggi e per sempre». Questo è l’ultimo appello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ai leader occidentali attraverso un video.
Ma Zelensky aveva già chiesto a Stati Uniti e Nato di creare una ‘no-fly zone’, ricevendo un ripetuto “non è possibile” perché verrebbe considerata da Putin “un’azione di guerra”. E nel suo incontro su Zoom, con il congresso americano Zelensky (secondo quanto riportato dal Washington Post) ha evitato di usare il termine ‘no-fly zone’, ma ha insistito sull’urgenza del “controllo dei cieli” per combattere i sempre più pesanti e indiscriminati bombardamenti russi.
La “disperata richiesta” è stata fatta propria da chi ha partecipato all’incontro. Il senatore democratico Chris Van Hollen ha chiesto di “facilitare immediatamente il trasferimento di aerei da combattimento da Polonia, Romania e Slovacchia all’Ucraina”, stessa posizione del senatore repubblicano moderato Mitt Romney (ex candidato alla presidenza battuto da Obama nel 2012).
E qualcosa sembra muoversi. Gli Stati Uniti stanno “valutando attivamente la questione degli aerei che la Polonia potrebbe inviare all’Ucraina”, in guerra con la Russia dopo l’invasione ordinata da Vladimir Putin. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha confermato la notizia, anticipata oggi da media americani, di un piano per far arrivare all’Ucraina vecchi Mig-29 dalla Polonia, che riceverebbe nuovi caccia dagli Usa.