La risalita del candidato dell’estrema destra francese Eric Zemmour nei sondaggi per le elezioni presidenziali non deve trarre in inganno. Sono mesi che Zemmour fa l’altalena tra l’entusiasmo della discesa in campo e il vento avverso di fine 2021. Ora il tribuno anti-islam torna a guadagnare terreno sui competitori, tallonando Marine Le Pen con un messaggio più radicale che sembra piacere alle classi popolari d’Oltralpe. Dall’alto delle sue inaccettabili tre condanne per odio razziale, per dirla tutta.
Ancora non è chiaro se Le Pen sceglierà anche lei la strada del radicalismo paterno o cercherà di mostrare un volto più ‘moderato’ ma l’impressione è che in ogni caso la partita delle estreme (destre) in Francia continua a seguire il solito schema. Vince chi arriva secondo. Ecco perché aprile rischia di essere il più crudele dei mesi per Zemmour.
Più utile allora esercitarsi a capire se qualche chance ce l’ha la paladina dei gollisti Precresse, che si è imposta alle Primarie interne dei Républicains con l’idea di ridare linfa al centrodestra. Anche se poi la sua campagna non sembra essere decollata e ora Precresse è stretta tra l’ala moderata e quella più intransigente del partito. Insomma, il nodo da scegliere resta quello tra un meritato secondo posto dei Repubblicani, la loro inaspettata vittoria o la più probabile affermazione del presidente Macron.
Macron continua ad essere il favorito dei sondaggi per la vittoria al primo turno il 10 aprile. Batterebbe i rivali anche due settimane dopo al secondo turno. I sondaggi, si sa, lasciano spesso il tempo che trovano. Ma ad avercene di Macron. Il resto appaiono beghe interne all’estrema destra che non avranno grosse ripercussioni in Francia.