“Fumo di Londra” è ciò che Giorgia Meloni cerca di venderci fin dal primo giorno di governo.
Il “Fumo di Londra” indica un vizio innato dell’italiano borghese, senza arte né parte, affamato di fama e che insegue carriera, successo e visibilità all’estero, creando solo fumo, proprio come quanto accaduto fino ad oggi nel governo di Meloni. Il fumo è anche quello uscito dalla pistola dell’onorevole di FDI Pozzolo e sarà fumo che rimarrà della nostra Costituzione se, parafrasando il titolo del nuovo libro di Michele Ainis, la riforma voluta da Meloni trasformerà il paese in una ‘capocrazia’, e il ‘premierato’ lo manderà all’inferno… dove il fumo certo non manca.
E tuttavia, dietro la cortina fumogena che sembra avvolgere il governo della destra, e al tempo stesso anche la salvezza del Premier, si nasconde agli italiani la grave inadeguatezza e il malgoverno di questi mesi. Casi come quelli degli onorevoli Bignami e Iezzi vestiti da nazisti, delle gaffe del compagno (inteso in senso affettivo, non politico) Giambruno, di La Russa con il suo busto di Mussolini e oggi del ‘pistolero’ Pozzolo, solo per citarne alcuni, sono certamente indicativi di quale sia il livello dell’attuale classe politica, ma allo stesso tempo consentono alla presidente del consiglio di distogliere l’attenzione dai veri problemi del paese, facendola apparire addirittura, come direbbero a Roma, “er mejo fico del bigonzo”.
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Non tutti i mali vengono per nuocere, dunque. Per la presidente, se le sole domande a cui sembra dover rispondere davanti al paese sono quelle sui ‘botti di Capodanno’ di Del Mastro e Pozzolo o sugli affari di famiglia di Verdini e Salvini e non quelle su salari, sanità, lavoro, migranti, bollette o sulle tante questioni internazionali che vedono l’Italia in difficoltà, tanto di guadagnato. A Giorgia questo polverone certo non dispiace ed anzi ha contribuito ad alimentarlo dichiarando che le priorità per il 2024 saranno la riforma costituzionale e il PNRR, cose che gli italiani giudicano molto distanti dai loro problemi, ritenendo fuffa la prima e un’occasione già persa la seconda.
“Fumo di Londra”, dicevamo, e chissà se anche Meloni, come il Dante Fontana di sordiana memoria, scoprirà a sue spese la realtà di un’Italia che sta rapidamente cambiando in peggio e che, senza l’Europa, da cui ogni giorno il suo governo ci allontana, avrebbe già imboccato il viale del tramonto. Chissà se un giorno, prima di essere “mandata a casa dagli italiani”, si guarderà indietro e griderà “Goodbye, my Italy nation!”