“Io sono in campo con una rete civica ma aspetto, coerentemente con l’impegno che allora era stato preso, una decisione da parte dell’intera coalizione del centrodestra. Io non ho mai dato una mia autocandidatura, ma la mia disponibilità che è ben diverso. Qualcuno me l’ha chiesto ma, fino a quando il centrodestra non chiarirà nel suo complesso la propria posizione penso sia giusto non dire chi sia stato”.
Letizia Moratti lancia la sua corsa alla presidenza della Regione Lombardia, di cui è vice presidente, e a pochi giorni dalle elezioni politiche manda su tutte le furie il governatore in carica Attilio Fontana e apre un altro fronte caldo per la Lega, uscita dalle urne con le ossa rotte.
Alla trasmissione “Il cavallo e la torre” su Rai 3, Moratti ha ricordato quando nel gennaio del 2021 è stata “chiamata dal presidente Fontana a diventare vicepresidente e assessore al Welfare, in un momento particolarmente difficile per Regione Lombardia. Ho accettato per senso di responsabilità e per amore nei confronti della mia regione, con un impegno parallelo che il presidente mi aveva dato allora con un passaggio di testimone naturale a fine legislatura”. Quindi lo stesso Fontana, secondo Moratti, aveva benedetto la candidatura dell’ex sindaco di Milano alla guida del Pirellone.
“Coerentemente a quell’impegno continuo a lavorare per la Lombardia e per una rete civica che ho costruito ascoltando diversi mondi: dall’industria al terzo settore, fino all’agricoltura e alla cultura – conclude -. Tutto questo per capire quali sono le istanze, le posizioni e le proposte per costruire un programma. Ho detto chiaramente che in maniera leale e coerente aspetto una decisione che penso debba essere definitiva da parte del centrodestra. Naturalmente si farà dopo la formazione dell’esecutivo perché sono consapevole che le forze politiche devono concentrarsi in questo momento sulla sua formazione”.
Da parte sua Fontana ha immediatamente smentito di aver benedetto la candidatura di Moratti. “Dalla mia vice serve un chiarimento netto e definitivo, perché una cosa è far politica, un’altra giocare sull’onorabilità delle persone e amministrare senza sapere da che parte si voglia stare: con noi o contro di noi – accusa il governatore -. Contrariamente a quanto dalla Moratti affermato, non ho mai promesso a nessuno un passaggio di testimone al termine del mio mandato. È una prerogativa dei partiti, allora come oggi. Non era né allora né oggi nella mia disponibilità. Come tutti sanno non sono cariche ereditarie. Quindi non è molto chiaro quale spirito di servizio invochi se la condizione era quella di essere nominata vicepresidente e anche candidata presidente. Non mi è chiaro dove sia il senso di responsabilità. Sono, infine, sorpreso che Letizia Moratti non abbia dichiarato di aver votato domenica per il centrodestra, considerando che ha affermato di aver ‘votato perché è un dovere’”.
“C’è stupore e sconcerto per un assessore come Letizia Moratti che ha lavorato e sta lavorando in una giunta di centrodestra, ma che da mesi annuncia di volersi candidare con altri partiti, appoggiata magari anche dalla sinistra. Con coerenza, ne tragga subito le conseguenze – commenta infine Fabrizio Cecchetti, coordinatore lombardo della Lega -. Con tutte le sfide che attendono la Regione Lombardia nei prossimi mesi, non abbiamo tempo da perdere con dubbi, polemiche o ambizioni personali. Avanti con Attilio Fontana e la sua squadra, premiata da oltre il 50% dei voti anche domenica scorsa. Se qualcuno ha cambiato idea o squadra si faccia da parte”. Ma la battaglia per il Pirellone è appena cominciata.