«All’Italia serve una Politica realista, competente, coraggiosa: per questo, preso atto della demagogia dilagante, ho deciso di aderire ad Azione e aiutare Carlo Calenda a costruire un polo liberale che non si limiti a denunciare i problemi, ma sia anche capace di indicare soluzioni ragionevoli. Saranno al mio, al nostro fianco Filippo Rossi della Buona Destra, amministratori locali e liste civiche. Gente seria. Gente con dei principi, con dei valori e con la voglia di mettersi in gioco per l’Italia», queste le parole del senatore Andrea Cangini, uscito da Forza Italia dopo aver votato la fiducia al premier Mario Draghi lo scorso mercoledì.
Cosa è cambiato in Forza Italia? Per Cangini si è cominciato ad inseguire il leader della Lega: «Non ho alcun rispetto per il politico Salvini. La cultura di centrodestra è realista, Salvini è un demagogo che non costruisce nulla», aveva detto il giornalista interpellato da «Open». A proposito degli addii a Berlusconi il senatore aveva detto: «Non mi sono coordinato con nessuno, ho fatto politica per dare un senso più alto a quello che faccio ma posso tornare al mio lavoro. È possibile che molti pur dissentendo preferiscano restare».