Zelensky fa chiarezza sulla Nato: che si inventerà ora la propaganda di Putin?

Ieri il presidente ucraino Zelensky nel suo intervento alla Joint Expeditionary Force di Londra ha ufficialmente dichiarato che “l’Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo”, raffreddando un terreno di scontro assai caldo che, secondo la propaganda filo putiniana, avrebbe rappresentato il “casus belli” per l’invasione dell’Ucraina.

Queste dichiarazioni costituiscono una importante e coraggiosa presa d’atto i cui effetti potrebbero riverberarsi positivamente sulle trattative per una pace giusta ed equa e non una resa. Ma queste dichiarazioni hanno anche delle conseguenza di altro genere che toccano da vicino la coscienza di noi occidentali. Ora che Zelensky ha sgombrato il campo da ogni equivoco in merito alla Nato, che cosa si inventeranno quelli che sostengono che la colpa sia sua perché non si arrende? Che cosa si inventerà Mad Vlad per continuare la sua guerra, di espansione neo imperialista? Perché qualcosa si inventerà dal momento che ha già dichiarato che “L’Ucraina non mostra di voler seriamente trovare soluzioni mutualmente accettabili”. Quindi chiusura netta da parte russa anche innanzi al venir meno della ragione principale dell’invasione. Pretattica? Tentativo di alzare la posta al tavolo negoziale? Forse. C’è da augurarsi che sia così. Ma, allo stato dell’arte questa chiusura fa cadere ogni alibi. Dimostra, a chi vuol vedere – ed è questa la conseguenza forse più importante sul piano culturale delle dichiarazioni di Zelensky -, di chi sia l’integrale responsabilità della situazione in cui il mondo si trova. Grida a tutti noi chi dovrà rispondere politicamente e moralmente di una guerra mondiale imminente. Ci dovrebbe svegliare. Chissà se sarà così.

Che cosa diranno i vari Canfora, i vari Grimaldi, i vari Orsini e tutta la stuola di filoputiniani da salotto che per giorni ci hanno detto che in fondo Putin è pazzo ma la colpa è di Zelensky che non si arrende? Zelensky il neonazista (cit. Grimaldi), il golpista (cit. Canfora), l’ostinato (come ha fatto capire Orsini) ha dato una lezione a tutti noi. Ma noi non la capiremo fin quando ci sarà qualcuno che direttamente o indirettamente continuerà a giustificare Putin attraverso artifici linguistici vecchi ma riattualizzati continuamente.

Già! “Putin è pazzo ma” è il nuovo refrain che ricorda tanto da vicino il “non sono razzista ma…” , “non sono omofobo ma…” dove quel “ma” cancella quanto detto prima, a significare che forse un po’ razzista o omofobo sei veramente. Ecco, quel “Putin è pazzo ma….” Serve a lavare la coscienza di costoro ma al contempo fa cadere la maschera del loro retropensiero: la colpa è di Zelensky che non si arrende di fronte a un pazzo invasore. Perché è l’invaso che deve arrendersi. Perché con la sua resistenza turba i sonni di tanti benpensanti pasciuti che dal loro divano dispensano consigli di geopolitica militare, dimenticando che per un ideale si può anche morire. Zelensky come grillo parlante della flaccida opinione pubblica occidentale ci ricorda che nel materialismo viziato, esistono ancora valori alti in nome dei quali è doveroso, etico e morale fare sacrifici.

Chissà se il rifiuto putiniano alla base di trattativa aperta dall’Ucraina aprirà gli occhi a questi intellettuali da salotto. C’è da dubitarne sinceramente. La retorica fintopacifista che nasconde nel migliore dei casi la paura, nel peggiore il filoputinismo non si arrenderà nemmeno all’evidenza dei fatti e delle responsabilità. Ipocriti! Ipocriti! Ma tanta ipocrisia non può nascondere a lungo una domanda semplice ma al tempo stesso squarciante.Se per Putin l’ “operazione militare speciale” era necessaria per evitare l’accerchiamento dela NATO, censurando dai media russi la parola “guerra” e ancor di più la parola “invasione”, adesso che questo accerchiamento è stato scongiurato dalla presa d’atto dell’Ucraina, perché continuano a cadere le bombe? Perché si continua a morire?