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Zelensky ci chiede di fermare i nuovi barbari!

Il discorso del presidente Zelensky alla Camera dei deputati ricorda a noi tutti qual è la posta in gioco nel conflitto in Ucraina.  Da una parte c’è il mondo libero, ci sono le democrazie, Paesi come il nostro fondati su valori come la solidarietà e l’accoglienza.  Dall’altra ci sono i nuovi “barbari” che hanno invaso l’Ucraina e vogliono entrare in Europa.  I regimi autoritari e illiberali che mirano a indebolire e distruggere la civiltà occidentale.
“Kiev per noi è come Roma, è la culla della nostra cultura, e merita di vivere nella pace. A Kiev invece oggi suonano le sirene in continuazione, ci sono morti, stupri”, dice Zelensky senza mezzi termini evocando il nazismo.   “I russi sono riusciti a minare perfino il mare. L’Europa deve fare qualcosa per fermare questa guerra fatta da una persona sola. L’Ucraina è il cancello dell’Europa, loro vogliono entrare in Europa”.  Bisogna fermare i barbari. E’ uno scontro tra democrazie e totalitarismo e l’esito della battaglia in Ucraina ci dirà da che parte oscilla il pendolo della libertà.
Zelensky ci invita a immaginare la guerra nel nostro Paese. Genova come Mariupol: “A Mariupol non c’è più niente, solo rovine, era una città di mezzo milione di abitanti, come Genova. Immaginate una Genova completamente bruciata”.  L’Ucraina brucia. Città distrutte, 117 bambini ammazzati dall’inizio del conflitto, i profughi, l’economia allo sbando. Al Papa che invoca la pace Zelensky ha risposto che questo resta l’obiettivo degli uomini liberi ma “il nostro popolo è diventato l’esercito, quando ha visto che male porta con sé il nemico e quanta devastazione lascia dopo di sé”.
Poi le richieste al parlamento italiano: servono sanzioni più dure, bisogna congelare i beni degli oligarchi, chiudere i porti e trovare ogni forma di pressione possibile contro la Russia. Infine il richiamo al futuro: gli italiani e gli europei ci aiuteranno a ricostruire il nostro Paese dopo la guerra.  L’aula di Montecitorio applaude a lungo Zelensky alla fine del videocollegamento.
Non possiamo più dare per scontati i valori di libertà e di civile convivenza sui quali si è basata la nostra comunità.  Dobbiamo evitare in tutti i modi che il coraggioso presidente ucraino venga rovesciato dai russi.  Europa e America hanno ritrovato unità dopo l’invasione della Ucraina. E’ il momento di passare al contrattacco per fermare Putin.  Dobbiamo estirpare il male che si affaccia in Europa.  Il capo del Cremlino e i suoi ideologi credevano che la nostra civiltà fosse finita. Ora capiranno di aver commesso un errore imperdonabile sfidando le democrazie.