Rosselli: il liberalismo come metodo, la giustizia sociale come fine

di Massimiliano Urbano

Oggi ricorre l’83°anniversario dell’eccidio di Carlo e Nello Rosselli figure cardine del Socialismo liberale nonché fondatori del movimento antifascista “Giustizia e Libertà”.

Il 9 giugno 1937, a Bagnoles-de-l’Orne in Francia, Carlo e Nello Rosselli furono assassinati da una banda di squadristi dell’organizzazione parafascista francese “La Cagoule”. Avevano 37 e 36 anni.
Li attaccarono mentre si trovavano in automobile: li fecero scendere dal veicolo e gli spararono. Nello fu il primo a essere colpito ma non morì subito, a differenza di Carlo, e per questo fu finito con un’arma da taglio.
I loro corpi furono ritrovati due giorni dopo, l’11 giugno. Inizialmente sepolti nel cimitero monumentale di Parigi Père Lachaise, nel 1951 le loro salme furono tumulate nel cimitero di Trespiano, a Firenze.
Sulla loro lapide si legge un epitaffio scritto da Calamandrei:
«GIUSTIZIA E LIBERTÀ
PER QUESTO MORIRONO
PER QUESTO VIVONO».

Di Carlo Rosselli è in particolare celebre il testo “Socialismo Liberale” , scritto al confino in Lipari e pubblicato nel 1930 in Francia.
Tale opera si colloca all’interno di una corrente di pensiero originale e assai attiva nella cultura italiana, caratterizzata da contributi di pensatori e attivisti quali Salvemini, Gobetti Calamandrei, Bobbio ed altri.
Questo filone ideologico (e il libro di Rosselli in particolare), propone una sintesi tra le idee di uguaglianza del socialismo e i principi della democrazia liberale : “il liberalismo come metodo, il socialismo come fine”.
Il libro esprime quindi una posizione atipica rispetto ai partiti della sinistra italiana del suo tempo.
Ad avviso di Rosselli, infatti, il socialismo avrebbe dovuto rifiutare il marxismo e l’esperienza illiberale sovietica, assorbendo invece le idee e i principi del liberalismo, mentre quest’ultimo avrebbe dovuto trovare il suo sviluppo sul piano, appunto, della libertà di opinione e di organizzazione.
Intellettuale eretico fu capace di prefigurare non solo la successiva lotta di liberazione ma anche la contemporaneità.
Fu espressione di una lungimirante sintesi tra il socialismo maggiormente evoluto ed il liberalismo sociale.

Già ispirazione e riferimento teorico-politico del glorioso “Partito d’ Azione” , le idee di Carlo Rosselli risultano ancora oggi attuali.
In seguito alla scomparsa del Partito d’Azione però, l’area liberalsocialista si sparse. Un po ‘ nell’ambito dell’area progressista (PSI e PSDI) e laica (PRI) ma anche nel Partito Liberale Italiano (PLI) attorno alla figura di Nicolò Carandini.
Negli ultimi anni settanta il Partito Socialista Italiano elevò il socialismo liberale a principale riferimento culturale della sinistra riformista italiana, ad opera di persone come Luciano Pellicani e Bettino Craxi.

Molte sono state le traversie che questa innovativa concezione della politica ha dovuto superare per giungere fino a noi. Oggi però è chiaro che trattasi di ben più di una lungimirante utopia.