Dmitry Muratov, direttore del quotidiano russo Novaya Gazeta, il più celebre e acclamato giornale d’opposizione da sempre critico verso la deriva autoritaria del Cremlino, ha deciso di donare la medaglia simbolo del Nobel per la Pace, ricevuta nel 2021, ai rifugiati ucraini. Lo rendo noto i media di Kiev citando la Novaya Gazeta. “Cosa possiamo fare: condividere con i rifugiati pacifici, i bambini feriti e malati che necessitano di cure urgenti, ciò che è caro e prezioso per gli altri. Nova Gazeta ed io abbiamo deciso di donare la medaglia del Premio Nobel per la Pace 2021 al Fondo ucraino per l’aiuto ai rifugiati.Sono già più di 10 milioni”, ha aggiunto invitando a “rispondere alle case d’asta che batteranno il premio di fama mondiale”.
“Molti di noi sono stati costretti a scappare, a lasciare la Russia per timore di essere uccisi o imprigionati” ricordava a giugno del 2021 Muratov. “La propaganda – continuava – ha convinto la maggioranza del popolo russo che la democrazia è dannosa e che porta al collasso del Paese. Per questo sempre più persone hanno iniziato ad accettare l’idea di una ‘dittatura governativa’”.
Ad oggi ben sei giornalisti della Novaya Gazeta siano stati uccisi: tra loro, l’indimenticata Anna Politkovskaja, freddata nel 2006 nell’ascensore del suo palazzo, in un delitto i cui mandanti non sono mai stati individuati, per via di negligenze che costarono al Cremlino la condanna della Corte europei per i dritti umani