L’inflazione impenna e il cambio di politica monetaria BCE era inevitabile (e attenzione: contrastare l’inflazione è una cosa positiva, soprattutto a vantaggio dei redditi da lavoro dipendente). L’elemento problematico è l’annuncio della fine degli acquisti di titoli di Stato nazionali da parte della Banca.
Purtroppo, la presidente della BCE Christine Lagarde si dimostra debolissima sul piano della comunicazione. Peraltro è la seconda volta in tre anni (dopo quelle sue dichiarazioni incaute a marzo 2020, a inizio lockdown) che una sua conferenza stampa scatena una bufera finanziaria. L’altra volta la BCE smentì di fatto la sua stessa presidente, prima per bocca del suo capo economista e poi indirettamente con un importante articolo del suo predecessore Mario Draghi sul Financial Times. Questa volta, Lagarde non verrà smentita perché non è da smentire: l’aumento dei tassi d’interesse nell’eurozona è inevitabile. Ciò su cui Lagarde dovrà invece chiarire, e anche in fretta, sono le reali intenzioni della BCE sul rinnovo dei titoli di Stato già detenuto nel proprio bilancio, sulle modalità di attuazione del nuovo scudo anti-spread e sulle reali intenzioni della Banca Centrale di difendere i Paesi dell’eurozona da eventuali attacchi speculativi (per dettagli, leggete questo interessante articolo de Lavoce.info: https://www.lavoce.info/archives/95526/sullo-scudo-anti-spread-la-bce-deve-fare-chiarezza/ ). Su questo, Lagarde è apparsa ambigua e incerta, cosa che ha evidentemente agitato i mercati.
L’Italia carica di debito pubblico subisce le conseguenze delle nuove scelte di politica monetaria più di altri Paesi, ma soprattutto subisce le conseguenze dell’incertezza mostrata da Lagarde. Ma anziché attaccare “l’Europa matrigna” come hanno subito iniziato a fare Salvini&Meloni, noi dovremmo come Paese sentirci pienamente protagonisti e non antagonisti della scena europea, chiedendo una iniziativa politica europea che porti davvero al bilancio federale e al debito comune (gli eurobond), offrendo ovviamente in cambio serietà nella conduzione delle nostre finanze pubbliche e riforme dell’economia (vere, non annacquate). Cosa questo bilancio federale dovrebbe fare e come dovrebbe essere finanziato si può discutere a lungo, ma oggi la cosa più seria e ambiziosa che l’Italia può fare è farsi promotrice di un percorso di questo tipo. Impostando questo lavoro, nel breve periodo si discute e si lavora agli strumenti che ci mettano il più possibile al sicuro. L’alternativa – quella ormai solita – sono le cialtronate alla Salvini, che è subito partito con la retorica dell’attacco dei poteri forti all’Italia.
Mi sembra chiaro che Salvini è legato alla Russia in modo indissolubile e poco trasparente. Gli alleati politici e i rappresentanti della Lega al Governo dovrebbero acquisire la consapevolezza che è una persona pericolosa per la sicurezza nazionale.