Parte o non parte? Sul viaggio a Mosca di Matteo Salvini – in via del tutto personale e autonoma e comunque non in rappresentanza di alcuna istituzione italiana o europea, e pertanto inutile – è piombato il silenzio. Dopo le polemiche dei giorni scorsi e gli scossoni che la notizia della trasferta del fu giovane comunista padano ha provocato non solo nel suo partito ma anche nell’opinione pubblica (e fra 15 giorni si vota per le amministrative), il Kapitano e i vertici della Lega hanno scelto il low profile perché l’aria si è fatta pesante.
Ha scelto, invece, lo scontro pesante la Cei. Che, per bocca del nuovo presidente Matteo Zuppi ha di fatto bocciato la “missione” da Putin di Salvini. “Credo che sia necessario accordarsi il più possibile nelle iniziative, perché altrimenti — ha spiegato il cardinale al Tg3 — rischiano di essere retoriche, rischiano di essere fatte solo per far vedere che si fa qualcosa, cosa che non è molto intelligente. L’unione di tanti sforzi, soprattutto a livello europeo e non solo, credo che sia l’indicazione indispensabile”.
Come dire: stai a casa che è meglio!