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Sindaco sequestrato, le sanzioni non fermano Putin

Mentre Europa e Usa rafforzano le sanzioni economiche contro la Russia, in Ucraina è scattato il terrore putiniano. Il sindaco di Melitopol è stato arrestato e portato via da uomini armati da uno dei palazzi del governo. Il fatto è avvenuto nel Luhansk, la sedicente repubblica sostenuta dai separatisti russi e non riconosciuta da Kiev.

Secondo CNN, il sindaco adesso rischia di essere processato per “terrorismo”. E’ il primo caso ufficiale di un funzionario politico ucraino che viene imprigionato e indagato dalle forze russe o sostenute da Mosca. L’accusa rivolta al sindaco sarebbe quella di aver “assistito e finanziato attività terroristiche e di far parte di una comunità criminale”.

Nella vicina Mariupol, quasi mezzo milione di abitanti. continuano i bombardamenti e gli attacchi aerei sulla città. Interi condomini vanno in fiamme, con temperatura intorno allo zero gradi. La città è senza cibo, acqua ed elettricità da 10 giorni. Gli abitanti non si azzardano a uscire dai rifugi. Secondo fonti locali, le ultime 48 ore sono stati “due giorni di fuoco”, con attacchi dei russi “ogni mezz’ora”. Viene anche impedito ai convogli di civili di lasciare la città.

Mariupol è strategica per i russi, prenderla vuol dire connettere le enclaves separatiste con la Crimea già annessa da Mosca negli anni scorsi. Secondo le Nazioni Unite, sarebbero circa 600 le vittime civili dei russi in Ucraina, il doppio secondo il governo di Kiev.