Più Mattarella e meno Schillaci. Meno male che ci ha pensato il presidente della Repubblica a ricordare al Governo Meloni che il Covid non è ancora sconfitto, e che non bisogna abbassare la guardia, e che senza i provvedimenti assunti negli ultimi due anni – con campagna vaccinale e distanziamento – la situazione sarebbe stata assai peggiore.
Proprio nel giorno in cui il ministro Orazio Schillaci annuncia che il personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale verrà reintegrato prima del termine di scadenza della sospensione, il Capo dello Stato afferma che “dopo oltre due anni e mezzo di pandemia non possiamo ancora proclamare la vittoria finalesul Covid-19, dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione, la sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse”.
“Senza l’ammirevole impegno della scienza per individuare i vaccini, scoperti e prodotti in tempi record, anche grazie alle scoperte realizzate nella lotta contro il cancro oggi saremmo costretti a contare molte migliaia di morti in più – ha sottolineato Mattarella –. Se oggi possiamo, nella gran parte dei casi, affrontare il covid, come se si trattasse di un’influenza poco insidiosa, è perché ne è stata fortemente derubricata la pericolosità per effetto della vaccinazione; dalla grande adesione alla vaccinazione, dovuta all’ammirevole senso di responsabilità della quasi totalità dei nostri concittadini, sollecitati a farvi ricorso dalla consapevolezza di salvaguardare, in tal modo, la salute propria e quella degli altri”.
Schillaci, che ha anche annunciato la sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi alla diffusione dell’epidemia, ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale, prenda esempio dal presidente Mattarella.