Scendono in campo gli scienziati: un piano comune europeo contro il Covid-19

Scienziati di tutta Europa, unitevi!

E’ dagli studiosi di tutto il vecchio continente che arriva la proposta di un piano comune europeo per combattere la pandemia da Covid-19. Virologi, sociologi, epidemiologici ed economisti dei paesi membri della Ue hanno lanciato l’idea di un’azione congiunta per il bene comune, riducendo il numero di infezioni il prima possibile, stabilizzandole ad un livello basso. L’appello pubblico è stato lanciato sulla rivista internazionale scientifica The Lancet a fine dicembre 2020.

Il principio è sempre lo stesso, vale per ogni settore ma soprattutto in questo caso: se l’Unione Europea funziona come blocco unico, l’obiettivo comune diventa sostenibile. Non a caso, il piano prevede il mantenimento delle frontiere aperte tra gli stati, con la consapevolezza che un singolo Paese non può da solo mantenere basso il numero di casi Covid-19.

Questi i punti principali del documento per ridurre i casi e contenerne il numero:

  • puntare ad un obiettivo di 10 nuovi casi o meno per milione di persone al giorno. Questo obiettivo è già stato raggiunto in molti Paesi e può essere raggiunto nuovamente in tutta Europa entro la primavera;
  • agire con decisione per ridurre rapidamente il numero di contagi. Interventi efficaci si sono dimostrati decisivi e bilanciano il rapido raggiungimento di un numero basso di casi con l’impatto negativo sulla salute mentale e sull’economia;
  • per evitare un effetto ping-pong importando e reimportando le infezioni da SARS-CoV-2, la riduzione dovrebbe essere sincronizzata in tutti i Paesi europei ed iniziare il prima possibile. Questa sincronizzazione consentirà di far rimanere aperti i confini europei;
  • con un numero basso di casi, le restrizioni possono essere alleviate, ma questo dovrebbe essere attentamente monitorato. Saranno proseguite e migliorate misure di mitigazione mirate, come indossare maschere, igiene, regolazione del contatto e TTIS;
  • anche se il numero di casi è basso, dovrebbe essere attuata una strategia per i test di sorveglianza (di almeno 300 test per milione di persone al giorno), che copra i gruppi di popolazione più importanti a rischio in modo che un aumento del numero di casi possa essere rilevato nel tempo;
  • le epidemie locali richiedono una risposta rapida e rigorosa, comprese le restrizioni di viaggio, test mirati e possibilmente blocchi regionali, per ottenere una rapida riduzione della prevalenza.

E’ la visione comuna a lungo termine la base di questo progetto, che prevede lo sviluppo di piani d’azione regionali e nazionali sensibili al contesto, nonché il raggiungimento di obiettivi a livello europeo, a seconda della prevalenza di Covid. L’appello è rivolto anche a tutti i governi degli stati dell’Europa per coordinare i loro sforzi e sviluppare strategie comuni ma adattate alle singole situazioni.