Il gesto di Papa Francesco di qualche giorno fa, consumato innanzi alle telecamere di una Piazza San Pietro gremita e diventato “virale” in tutto il mondo, ma anche le gesta e le varie testimonianze offerte nel corso della storia da politici e personaggi pubblici, dimostra(no) che si tratta pur sempre di persone, coi loro pregi e coi loro difetti, e le persone possono sbagliare, perché in ogni essere umano c’è razionalità ma anche tanto istinto.
Puntare il dito è facile. Lo è un po meno cercare di capire… Ho visto e rivisto varie volte la scena dello schiaffo del Papa sulla mano della fedele.
Immagino la delusione ed il dolore della donna, ma anche il rammarico ed il dolore che avrà provato il Papa a mentre fredda.
La donna voleva toccare la mano del Papa. L’ha afferrata con veemenza e l’ha tirato a se rischiando di farlo cadere. Verosimilmente, più che l’emozione di aver comunque toccato il Sommo Pontefice, ricorderà la sua reazione dura, figlia del nervosismo del momento (non deve essere bello sentirsi prendere all’improvviso per la mano, “con forza” e fino al punto da rischiare di cadere). Non sarà facile nemmeno per il Pontefice dimenticarla, questa cosa…
La vita è sempre uno spettacolo ricco di sfumature. “Croce e delizia”. Basta un niente e dalla magia ci si può ritrovare nella disillusione e nel dolore. Può succedere in amore. Può succedere nell’amicizia. Può succedere con i nostri sogni più profondi e ferventi.
Comunque sia, la cosa migliore non è “credere negli uomini” (quelli, verosimilmente, sbagliano e sbaglieranno sempre), ma “nell’idea”. E l’idea è anche quella di un Papa che sta provando, comunque, a cambiare la chiesa, anche dimostrando tutta la sua fragilità. Un uomo tra gli uomini, anche se vestito di bianco.
Auguro ad entrambi di dimenticare presto l’accaduto. Ancor di più auguro loro di rivedersi presto e di perdonarsi a vicenda sulla scorta di un grandissimo abbraccio, perché questo mondo non ha bisogno di mura, ma di ponti sempre più lunghi e sempre più resistenti: sbagliare, è umano…