La giornalista di origini ucraine che aveva lanciato sangue finto sull’ambasciatore russo in Polonia nel corso delle celebrazioni sulla Seconda Guerra mondiale ora deve scappare.
La polizia polacca le ha consigliato infatti di lasciare Varsavia, dopo le “serie” minacce di morte che Iriyna Zemliana ha ricevuto, a centinaia, sui social e per telefono.
La giornalista aveva atteso di incrociare l’ambasciatore russo durante le celebrazioni e una volta che l’aveva avuto a tiro gli aveva gettato addosso una specie di succo d’arancia simile a sangue, per denunciare i crimini di guerra russi dopo la invasione della Ucraina.
Da allora, per Iryna è stato un inferno. Tutti i suoi dati privati sono stati diffusi sui canali telegram pro russi e la donna è sottoposta da giorni a una tempesta di messaggi , foto e video, minacciosi, in cui si minaccia di ucciderla, rapirla, stuprarla.
“Non avevo mai visto un attacco così massiccio nella mia vita,” ha detto Iryna. La donna ha denunciato che sono stati diffusi su web il suo numero di passaporto, il suo indirizzo in Ucraina, oltre a telefono, email, social media. Idem per tante minacce ricevute anche dagli amici della donna.
“25mila bots si sono registrati in poche ore al mio account Instagram” per minacciarla, ha aggiunto la donna che ora è costretta a scappare e nascondersi.