Chissà se a parti invertite si sarebbe speso lo stesso con tanto fervore per organizzare un viaggio a Mosca. Chissà se Matteo Salvini si sarebbe comportato allo stesso modo se, “pacifista sulla pelle degli altri” – come lo definisce oggi Pierluigi Battista sul Corriere della Sera -, in ballo ci fosse stata la cessione all’Austria del Lombardo-Veneto e non del Donbass ucraino alla Russia.
“Quelli che esigono da Zelensky una qualche rinuncia alle pretese ucraine non hanno ben chiaro in che cosa consistano queste ‘rinunce’ – scrive ancora Battista -, una mutilazione territoriale imposta con le armi da un impero che non esita a invadere un Paese sovrano. Proporrei, ai cinici, ai Mandrake della geopolitica da talk show, ai pacifisti sulla pelle degli altri, un piccolo esercizio di immaginazione. Arbitrario, ma l’immaginazione consente qualche volo non aderente alle realtà”.
Chissà come avrebbe reagito Salvini di fronte all’invasione sanguinosa e militare di quella parte d’Italia a lui tanto cara, su iniziativa di un ipotetico risorto esercito austro-ungarico guidato da un discendente del feldmaresciallo Radetzky? “Bombardano a tappeto città dell’importanza di Firenze, Bologna, Perugia, Bari, massacrano la popolazione civile, radono al suolo ospedali, asili, stazioni ferroviarie, torturano, stuprano, fanno strage nei piccoli centri che si chiamano, per dire, Marzabotto o Sant’Anna di Stazzema, gettano bombe anche alla periferia di Roma e bloccano tutti i porti italiani – immagina ancora Battista -. Poi concentrano le azioni militari nel Nord Italia proclamando l’annessione del Lombardo-Veneto, più qualche propaggine in Emilia, e imponendo a Roma la resa incondizionata e la mutilazione dei territori che formalmente fanno parte ancora dell’Italia. Come si sentirebbero se i pacifisti nel mondo dicessero ‘basta armi agli italiani’, ‘occorre una trattativa’, ‘tutto ma non la guerra’, e ‘a Roma devono capire che anche l’Impero austro-ungarico ha le sue ragioni e che in fondo anche i trentini non si sono comportati bene con la provincia di Bolzano’? Dunque dare la Lombardia e il Veneto agli aggressori come segno della volontà di pace?”.
E’ facile immaginare come reagirebbero. Sarebbe interessante però che Salvini spiegasse come reagirebbe lui.