Salvini

Salvini promette più soldi per tutti… Ma dove li troverà?

Ha capito che il vecchio cavallo di battaglia, e cioè la caccia all’immigrato, in questo momento storico ha poca presa sull’elettorato e, allora, eccolo qua che lancia la sua campagna elettorale facendo il verso ad una canzone: “Soldi, soldi, soldi”. Matteo Salvini, pensando ancora di essere al Papeete, inverte il paradigma sostenendo che prima dei diritti vengono le condizioni economiche dei cittadini. In realtà il segretario leghista è al teatro della Versiliana e, davanti al pubblico, accorso ad ascoltarlo in un umidissimo pomeriggio di agosto, cala una ad una tutte le carte della sua piattaforma programmatica, non prima di aver ammonito i presenti: “Guardate che anche se i sondaggi ci danno in vantaggio come centrodestra non abbiamo già vinto. Votate e fate votare, chi si astiene aiuta la sinistra”. Per dare sostegno alle possibilità di vittoria Salvini parte dalla flat tax (oggi applicata alle partite Iva fino a 65 mila euro), da estendere ai lavoratori dipendenti “e in prospettiva ai pensionati”.

«La vera emergenza non è quella dei diritti — spiega il leader del Carroccio, come riporta cesare Zapperi sul Corriere della Sera — ma abbassare le tasse per creare lavoro vero. Il Partito democratico dice che non si può fare. Invece, da un lato già c’è, e dall’altro la tassa piatta è applicata in molti Paesi del mondo. Peccano di ignoranza». E se su questo tema strappa applausi, la platea appare meno convinta quando il discorso cade sull’intervento di pacificazione fiscale (leggasi condono o abbuono) che per Salvini è «necessario, urgente e doveroso» perché, dice, sono in partenza cartelle esattoriali per 15 milioni di italiani. Riduzione delle tasse e pace fiscale «sono due delle priorità economiche che mi impegno ad inserire nell’agenda di governo nei primi 100 giorni» promette il segretario. Che poi rilancia un suo storico cavallo di battaglia: la guerra alla legge Fornero. «Per me eliminarla è una questione morale prima che politica. Va azzerata per passare a quota 41».

Per contro, il reddito di cittadinanza, varato proprio dal governo M5S-Lega, va profondamente modificato: «Ha funzionato dal punto di vista assistenziale — ammette Salvini — ma è stato un fallimento per quel che riguarda il reinserimento nel mondo del lavoro».

Sempre in tema di soldi, argomento che ha sempre una certa presa sui cittadini elettori, ecco la proposta («che ho suggerito al presidente del Consiglio Draghi ma non se n’è fatto nulla») di «azzerare l’Iva sui beni di prima necessità: pane, latte, verdura. Costerebbe un miliardo all’anno, non mi pare una spesa insostenibile». Infine, per chiudere con i temi legati all’economia, Salvini si dice convinto della necessità non di modificare ma di «riscrivere il codice degli appalti, altrimenti il 50 per cento degli investimenti previsti dal Pnrr non lo vedremo mai».

Così come, la pubblica amministrazione deve cambiare atteggiamento rispetto alle richieste del cittadino: «Serve il silenzio assenso. Se non mi dai una risposta entro un certo termine sono autorizzato ad agire». Ma è chiaro che nel lungo intervento in terra versiliese, prima del rito dei selfie tornato come ai vecchi tempi, c’è spazio anche per i temi più squisitamente politici. «Con Giorgia e Silvio dovremo governare per cinque anni — assicura il segretario del Carroccio —. Noi abbiamo scelto con convinzione di unirci, gli altri avete visto che spettacolo di litigi hanno dato. I ruoli nel governo? Lo decideranno gli italiani. Chi fa cosa lo stabiliranno loro con il voto». E che Dio ce la mandi buona, perché alle promesse di Salvini siamo tutti abituati ma quando è il momenti di metterle in pratica è tutta un’altra storia.