“Chiediamo il voto per la Lega e per il centrodestra, non vedo ruoli per il premier Draghi o per tecnici nel prossimo governo, anche per rispetto nei confronti di Draghi e perché se uno vota la Lega, vota per la Lega, se uno vota per il centrodestra, vota per il centrodestra”.
Da Bari, Matteo Salvini prende ancora le distanze dal premier italiano, premiato solo ieri come statista dell’anno. Del resto, come potrebbe Salvini, il probabile ispiratore della felice definizione “pupazzi manovrati” coniata proprio da Draghi, lasciare spazio a un uomo dello Stato che sostiene che “le autocrazie prosperano sfruttando la nostra esitazione, dovremmo evitare l’ambiguità per non pentircene in seguito”?
Per uno come Salvini, sarebbe come rinnegare se stesso e la propria sudditanza alle autarchie. Lui, infatti, a Draghi preferisce Orban e Putin.