Salvini ha il Long-Papeete, la sindrome populista non guarisce mai

“Si vota fra 240 giorni, non cambia la legge elettorale e vince il centrodestra a guida Lega”. E, se a dirlo è Matteo Salvini, è altamente probabile che accadrà l’esatto contrario, ma tant’è.

Il leader del Carroccio, la cui credibilità è finita ai minimi storici, è comunque convinto del fatto suo e, alla festa di partito tenuta a Adro, nel bresciano, ha promesso di “dare battaglia” in questi otto mesi su temi come la legge Fornero.
“Da domani noi voteremo solo e soltanto quello che serve all’Italia e agli italiani, il resto lo lasciamo votare a Pd e M5S”, ha detto il segretario della Lega. “Se questo coincide col governo bene, se no è un problema del governo, mica un problema mio”, ha aggiunto Salvini, rilanciando la sfida agli altri partiti della maggioranza, dopo le proteste degli ultimi giorni su cannabis e ius scholae.

Temi venuti allo scoperto a seguito delle tensioni tra il Movimento 5 stelle e il governo, che hanno spinto Giuseppe Conte a presentare a Mario Draghi le proprie richieste per continuare a sostenere l’esecutivo. “Nessuno ci ha detto quando siamo entrati in maggioranza che all’ordine del giorno c’erano droga, immigrazione o ddl Zan”, ha continuato, “noi mettiamo davanti autonomia, flat tax e pace fiscale”.

“Io dico che fra otto mesi si vota, perché ho sentito che a Roma qualcuno usando cavilli e burocrazia vorrebbe votare non a marzo ma ad aprile, a maggio, a giugno”, ha ribadito. “No amici miei, il popolo ha portato anche troppa pazienza. Il primo giorno utile bisogna votare. Noi saremo pronti e il paese lo prendiamo per mano”.
“Proveranno a cambiare la legge elettorale, proveranno a ritardare le elezioni, proveranno a inventarsi altri tecnici, ma io sono assolutamente fiducioso”, ha continuato Salvini, “orgoglioso, convinto che tra 240 giorni si vota e io vi dico come va a finire”. (Convinto lui).