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Salvini alla deriva: dopo il bluff sulle tasse, torna la ‘invasione’ dei migranti

Archiviata quella che doveva essere la epocale battaglia sulla delega fiscale,  battaglia che avrebbe dovuto mettere alla prova la tenuta del governo ma si è conclusa ieri a tarallucci e vino con il presidente del consiglio Draghi che ha redarguito bonariamente il centrodestra di governo sul fatto che le tasse non aumenteranno, a Salvini serve restare sul palcoscenico. La campagna elettorale deve continuare. Dunque cosa c’è di meglio che  tornare al cavallo di battaglia della ‘invasione’ dei migranti?

“Il governo è deludente su alcuni temi, come gli sbarchi,” dice oggi Salvini. Che però nelle ultime settimane si è lanciato in altrettante dichiarazioni sulla accoglienza dei profughi e rifugiati di guerra ucraini. Tenendo a precisare che una cosa sono i profughi e le donne, le famiglie, i bambini che scappano dalla Ucraina e ben altra i migrati economici che arrivano dall’Africa. Ma anche  in questo caso, siamo davanti a un teatro, anche crudele, che non corrisponde alla realtà.

L’immigrazione illegale va contrastata ma secondo il Rapporto 2022 del Centro Astalli, nel 2021 su circa 67mila migranti arrivati in Italia via mare, 10mila sono minori non accompagnati. “Le persone in situazioni di particolare fragilità, vittime di tortura, violenza intenzionale o abusi sessuali, che nel corso dell’anno sono state accompagnate dal Centro Astalli sono state numerose” e “quasi tutte le donne seguite dal servizio di ginecologia hanno subito torture, violenza di genere o abusi, nei Paesi di origine o durante i viaggi”.

Le donne perseguitate provengono soprattutto da Nigeria, Senegal ed Eritrea. Il 37% dei rifugiati accolti in Italia sono vittime di tortura e violenza. Numeri che fanno rabbrividire e che sono precedenti alla invasione russa della Ucraina. Numeri che contrastano la narrazione per cui tutti i migranti provenienti dal sud del mondo sono solo economici. Ma a Salvini quei numeri interessano solo in chiave demagogica e nella sua ricerca di consenso. Tanti di quei migranti però sono perseguitati, scappano da guerre e persecuzioni, in centrafrica, nell’inferno libico e nel Mediterraneo. Invece tutto si riduce a un’altra battuta polemica contro il Governo.