Quella delle Fonderie Pisano è una triste storia tutta salernitana. La storica azienda siderurgica, da decenni attiva nella città, è la principale indiziata di un vero e proprio avvelenamento del rione Fratte, nel silenzio assordante delle autorità politiche e sanitarie locali. Uno studio di biomonitoraggio sugli abitanti della Valle dell’Irno, lo Studio SPES, prodotto dall’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno di Portici, dall’Istituto Pascale, dall’Università Federico II e dalla Regione Campania, ha segnalato come dato generale un eccesso di metalli pesanti nel sangue dei 400 volontari della Valle stessa. Un elemento che potrebbe dare dei risvolti clinici gravi. In quel territorio, cinque volte più inquinato della Terra dei fuochi, in quasi in tutte le famiglie c’è chi si è ammalato e ha dovuto lottare contro il cancro. Storie agghiaccianti terminate troppo spesso con tragici epiloghi.
Della questione si è sempre parlato poco. Alle istanze dei cittadini sono seguiti i servizi in tv e poi le interrogazioni parlamentari e poi ancora le prime indagini della magistratura, che tuttavia non hanno ancora prodotto risultati. Pochi giorni fa l’Associazione Salute e vita ha organizzato un flash mob in piazza Sant’Agostino a Salerno per denunciare ancora una volta il silenzio delle istituzioni.
In prima linea, con le mani dipinte di rosso e carica di determinazione, c’era Menita Manzi, a capo del coordinamento provinciale della Buona Destra Salerno – Valle dell’Irno. La Buona Destra non era lì con il proprio simbolo, anche per rispetto degli organizzatori e dell’associazione cittadina, che prudentemente e giustamente hanno scelto di tenersi ben lontani dai rischi di uno sciacallaggio politico, ma ci ha messo la faccia. In particolare quella della coordinatrice provinciale, che fin dal primo giorno in cui ha aderito al partito ha posto il tema delle Fonderie Pisano in cima all’agenda del coordinamento regionale.
È giunto il momento che l’opinione pubblica comprenda che le tematiche ambientali non sono solo appannaggio di una certa sinistra verde/rossa. Il fatto che le destre, anche quelle liberali, siano per natura pragmatiche e concrete non significa che siano del tutto insensibili a certi argomenti. Davanti alla salute pubblica, al benessere dei cittadini e alla salvaguardia del pianeta, non c’è ideologia che tenga. Più che mai nel terzo millennio.