“Voglio lanciare un allarme per la democrazia italiana, peso le parole, non voglio usarle a vanvera: abbiamo 17 giorni per cambiare la storia del nostro Paese ed evitare che l’allarme per la democrazia italiana diventi realtà”. Enrico Letta ci è cascato di nuovo. Invece di parlare di temi e proposte, non riesca a fare a meno di guardare in casa d’altri – paura? – e di ridurre lo scontro a una contesa tra guelfi e ghibellini.
Il vero allarme per la democrazia è tentare di polarizzare il voto, come fa lui ormai da settimane invitando a ignorare il terzo polo. Una specie di ossessione, una fatwa lanciata contro gli avversari. Nascondendo debolezza e vuoto programmatico. “Un +4% a Calenda o a Conte tolti a noi, oggi, consentirebbero alla destra di superare il 70% di rappresentanza parlamentare – dice Letta -. Viceversa, un +4% a noi consentirebbe di tenere la destra sotto il 55% e quindi di riportare la partita nella contendibilità. Pensate agli effetti perversi di questa legge elettorale. Tutto questo ovviamente per la questione degli uninominali, dove si gioca la partita e dove viene eletto il primo o la prima. Ecco perché questa torsione ipermaggioritaria ci dice che per evitare il rischio della democrazia c’è solo il voto per noi”. Secondo il segretario Pd “in 17 giorni dobbiamo lottare: ci sono 60 collegi uninominalicontendibili, in questi 60 collegi una crescita nostra consentirebbe di vincerli e riportare la partita in una logica di contendibilità”.
Poi l’apoteosi: la presa di coscienza di non potercela fare, l’ammissione della sconfitta prima del voto. “A destra vinceranno, ma non governeranno, perché si squaglieranno subito dopo e a quel punto si rimescoleranno le carte in Parlamento – profetizza questo lungimirante startega -. Sarà come una falsa partenza, ma poi tutto tornerà normale. Percezione sbagliatissima, perché con una vittoria larga della destra, le carte si rimescoleranno, ma all’interno della destra. Tutti coloro che sono fuori dalla destra non avranno nessuna voce in capitolo”.
“Ma quindi Enrico Letta avete già perso – gli chiede Carlo Calenda in risposta alle profezie di Letta -? Che modo di fare campagna elettorale assurdo. Bloccheremo noi la destra sul Senato al proporzionale. Ma non per fare una maggioranza con Fratoianni e i 5S, per andare avanti con Agenda Draghi e possibilmente con Draghi stesso”.