Propaganda no vax, sovranista e filo russa: quelle chat della Raggi che mettono a rischio Expo 2030

Non bastava la propaganda no vax, ora Virginia Raggi si ricopre anche sovranista e filo nazista. L’ex sindaca di Roma in quota 5 stelle, che passerà alla storia della Città Eterna per le intitolazioni sbagliate e i cinghiali tra l’immondizia accumulata per le strade, pare aver imparato perfettamente la lezione filo Putin impartita dal leader (????) del Movimento Giuseppe Conte. Al punto da spammare nelle chat M5S post e video della propaganda russa. Materiale in cui si accusano i politici ucraini di essere “eterodiretti da ingerenze Usa e UE” e di aver “rovesciato il governo filo-Mosca”. Un atteggiamento che la Raggi, appena confermata garante nazionale del Movimento di Conte, tiene in continuità con il silenzio sull’invasione russa e con la contrarietà all’invio di armi italiane alla resistenza di Zelensky.

La Raggi, esperta di fallimenti politici e propaganda no vax, è la vestale pentastellata del pacifismo finto e di comodo che nasconde l’appoggio convinto all’invasione russa. Come riporta La Repubblica, l’ex sindaca fiera oppositrice del green pass nella chat di Whatsapp “Quelli che l’M5S” domenica ha inoltrato ben 5 messaggi, tra video, post di Facebook e siti in cui si sostiene che il governo ucraino è eterodiretto da potenze straniere, con il ministero degli Interni di Kiev che controlla “battaglioni nazisti”. Praticamnete l’apoteosi della propaganda russa sulla “denazificazione” dell’Ucraina. Non solo. Sempre nelle chat del Movimento guidato da Conte, Virginia Raggi ripropone discorsi del 2014 di un ex europarlamentare M5S, Dario Tamburrano, messo sotto contratto dal Campidoglio grillino nel 2020. Discorsi in cui, sempre secondo Repubblica, il consulente dell’ex sindaca attacca UE e USA per aver “fomentato rivoluzioni colorate, favorendo una nuova guerra fredda, con un milione di rifugiati perseguitati dal governo di Kiev e fuggiti in Russia”. Raggi legge la storia a modo suo e condanna la “bulimia espansiva” non della Russia (!!!!!!!!) ma dell’Europa, la quale smanierebbe “per allargare la sua influenza verso Est anche a costo di prendere sottobraccio un’impresentabile Ucraina, un’Ue decisa a fare la guerra commerciale alla Russia anche a costo di imporle sanzioni che danneggiano le economie degli Stati membri, Italia compresa”. Immancabile anche il riferimento al finanziere Soros, buono per tutte le stagioni complottiste, che avrebbe contribuito insieme a politici americani e francesi “a rovesciare il presidente Janukovy, determinato a rinsaldare i rapporti con la Russia”. “È così salito al potere in Ucraina un governo filo-Usa e filo- Ue – si legge ancora nel materiale diffuso dalla Raggi -. Un’ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano. Non si tratta di essere pro o contro la Russia, ma di essere neutrali e fare gli interessi dei cittadini Ue”.

Affermazioni inaccettabili per una a cui il PD di Gualtieri ha assegnato la presidenza della commissione Expo 2030: chi mai accetterà di portare l’esposizione a Roma a fronte delle posizioni filo russe dell’ex sindaca?