Un amico mi gira il link di un articolo. Lo apro, il titolo recita: “Il 60,4% delle aziende italiane fattura meno di 100.000 euro”. Visto che l’argomento mi appassiona approfondisco e con stupore scopro che ben il 12,55% fattura zero! Ora, mi riesce difficile pensare che questo 12,55% sia composto da evasori totali e che il dato sia sbagliato (parliamo pur sempre di dati forniti dal MEF). Molto probabilmente trattasi di aziende che hanno chiuso i battenti l’anno precedente (ma p.iva ancora attiva). Ora, tralasciando i freddi numeri del MEF, la nostra imprenditoria e classe politica devono interrogarsi sul come (il quando è già passato da un pezzo) uscire da questa situazione che vede una produttività ferma al palo da decenni e salari rimasti agli anni 90.
Facendo una rapida analisi del “tessuto lavorativo” si può notare che le grandi aziende hanno tutte una forte o fortissima partecipazione statale (Eni, Enel, Leonardo, Telecom ecc ecc…), ma il vero motore produttivo italiano è nelle PMI che rappresentano il 92% delle aziende attive e dove lavorano l’82% dei lavoratori. Qui si gioca la vera partita. Sempre rimanendo ai freddi numeri su 300 miliardi di salari lordi nel settore privato ben 180 vanno allo Stato (100 di contributi previdenziali + 80 di IRPEF). Non si potrebbe dare una sforbiciata? Forse, se l’imprenditore risparmiasse su qualche balzello avrebbe più capacità di reinvestimento nella sua azienda per migliorarla. Non sarebbe anche il caso di migliorare le infrastrutture? È normale, secondo voi, che se un treno esce dai binari mezza Italia si blocca per tre giorni? In questo dovrebbe (e uso il condizionale perché con noi italiani non si sa mai) venire in soccorso il PNRR. Infrastrutture moderne, trasporto merci più agevole. Semplice no? E ancora non si potrebbe incentivare le aziende a non delocalizzare? E parlo di incentivare a non delocalizzare… Non punire in caso lo facessero (peraltro con punizioni risibili) . Esempi se ne potrebbero fare tanti. Però… c’è un però.
L’imprenditore deve fare la propria parte. Bisogna attuare una “transizione tecnologica”. Abbiamo tante (troppe) aziende vecchie con macchinari non performanti. E serve anche uno scattto di mentalità. Abbiamo tanti (troppi?) imprenditori che considerano i propri lavoratori come dipendenti e non come preziosi collaboratori. Opinione personale: questo servirebbe a questo Paese… Se non vogliamo che il famoso 12,55% aumenti!