PNRR, Napoli e l’esempio di grandi città e periferie penalizzate

Sono oltre 20 i miliardi di euro del PNRR destinati a finanziare gli 11 progetti che avranno il maggiore impatto sui territori napoletani, ma la scelta dei criteri adottati per la ripartizione delle risorse desta molte perplessità. A rivelarlo è uno studio realizzato dai ricercatori dell’Università di Bari “Aldo Moro” e dall’associazione Urbanit, guidato dal professore Gianfranco Viesti.

La ricerca ha individuato i criteri di distribuzione delle risorse sui territori di Napoli ed il responso è stato a dir poco avvilente: i fondi vengono ripartiti un pò a caso. Al netto del principio che riserva il 40% degli investimenti al Sud, emerge chiaramente l’assenza di analisi dei gap di infrastrutture e servizi tra le aree urbane. Non c’è in pratica una visione strategica che metta al centro non le singole città ma le aree metropolitane. Il risultato è che mentre Napoli come capoluogo è destinataria di 1.086 di risorse per abitante, l’hiterland partenopeo che cuba oltre 2 milioni di abitanti e accusa i maggiori ritardi infrastrutturali, beneficia solo di 286 euro.
E la situazione non cambia se si analizzano i numeri di altre Città Metropolitane, con le aree di Roma e Milano (centrali per la crescita economica del Paese) fortemente penalizzate.
Secondo lo studio del professor Viesti il grande errore è stato quello di non adottare criteri univoci nella distribuzione delle risorse.

In pratica i soldi non andranno prioritariamente nella giusta direzione e gli storici gap territoriali non saranno affatto colmati. Riusciremo a rimediare a questi errori? È questo il grande interrogativo che l’Università barese rinvia alla nostra classe politica.