Serve un’altra strada per la destra in Italia. Perché fino a quando ci sarà chi, come Silvio Berlusconi, continuerà a genuflettersi a Matteo Salvini, allora non sarà possibile dare alla rive droite italiana una connotazione moderna.
Nell’intervista di oggi a
Repubblica Berlusconi ribadisce, nonostante tutto, il suo ruolo di guida del
partito azzurro. “Un passaggio di testimone in Forza Italia non è all’ordine
del giorno – dichiara in un’intervista -. Dobbiamo riportare al voto i 7
milioni di italiani che oggi non votano ma che, a domanda, si definiscono
moderati, liberali, conservatori”. Berlusconi, pertanto, non molla, ma sa che
bisogna cambiare strategia per recuperare consenso. Solo che la proposta che
l’ex premier azzurro fa, incoronando di fatto Salvini leader dello
schieramento, non è in linea con le sfide della modernità e non va oltre la
consegna della destra italiana al più bieco populismo sovranista. “Salvini è un
leader avveduto – dice Silvio Berlusconi, in un ennesimo atto di genuflessione
all’alleato leghista -. Sì, talvolta usa toni da comizio, ma lo fa perché sono
graditi ai suoi sostenitori”. Un capolavoro di semplificazione della realtà, di
totale giustificazionismo della vacuità della proposta politica salviniana.
Berlusconi alliscia il pelo a
Salvini e si fa garante del Carroccio in Europa. “La nostra presenza come
colonna portante del centrodestra è assoluta garanzia del fatto che il prossimo
governo avrà una politica costruttiva sull’Europa – conclude il Cavaliere – e
non verrà meno a quei principi di democrazia liberale e di solidarietà europea
e occidentale che i nostri alleati hanno detto di condividere. In ogni caso
saremo noi, che siamo parte del Partito popolare europeo, a vigilare sulla
coerenza con questi valori”.
Più ciò che resta di FI si
appiattisce ai piedi di Salvini, più tutto ciò che sta alla destra di Renzi – a
cominciare da Tosi, Parisi, e dalla stessa Mara Carfagna con l’ala liberale di Forza
Italia – rischia di restare impantanato. Serve pertanto uno scatto in avanti di
quest’area. E’ necessario un movimento di aggregazione che dia uno strappo
definitivo con il sovranismo salviniano, perché all’Italia serve un’altra
destra. Serve una Buona Destra.