vittorio emanuele parsi

Parsi: “La Russia destabilizza la UE, Draghi asset strategico per noi e per l’Europa”

La longa manus del Cremlino dietro la crisi scatenata dai 5 stelle nel Governo Draghi? Ne è convinto il politologo Vittorio Emanuele Parsi, che non ha dubbi: “Sarei sopreso se dietro la crisi non ci fossero anche le manovre dei russi” afferma infatti il professore, docente di Relazioni internazionali alla Cattolica di Milano.

“I russi tentano sistematicamente di destabilizzare la UE. È anche quello che c’è in gioco nella guerra in Ucraina: la sconfitta della politica della fermezza e dei principi e la dissoluzione dell’Ue in attori nazionali deboli. Draghi era un argine a questo e non è un caso che Mosca esulti” dice Parsi in un’intervista su La Nazione.

“Draghi è un asset strategico per noi e pure per l’Europa – aggiunge -. E’ stata una wild card pescata al momento giusto. Draghi è e resta, anzi è diventato sempre più, un grande attore nello sgangherato teatro di provincia dell’Unione Europea. Un contesto europeo di leader deboli non ha fatto che accrescere il suo standing. Per l’Italia è particolarmente importante. Noi siamo dentro due sfere che si compenetrano, quella atlantica e quella europea. In queste due sfere Draghi ci dà un valore aggiunto, ci dà credibilità. Senza Draghi noi torniamo ad essere un paese che subisce le scelte altri. Un paese che non conta nulla”.

“L’interesse dei leader internazionali affinché Draghi resti è non tanto e non solo per singoli dossier del PNNR, pur se importanti, ma per il quadro complessivo, per la tenuta stessa della cornice europea, che in assenza di leadership potrebbe implodere – analizza il professor Parsi -. Certo, noi saremmo i primi a pagarne lo scotto visto il nostro enorme debito pubblico, la crescita strutturalmente bassa e i nostri irrisolti problemi di riforme mai fatte. Ma non è solo un problema dell’Italia: una Europa senza Draghi è una Europa più debole che rischia di andare alla deriva se non di crollare”.

Eppure il M5S ha aperto la crisi. “Purtroppo c’è una parte del Paese che gli rema contro, e non solo per l’interesse elettorale spicciolo, ma anche perché investe nel non cambiamento del paese – afferma -. C’è chi gioca al tanto peggio tanto meglio. E pazienza per l’Italia. Abbiamo, inoltre, prove circostanziate delle interferenze russe dalla Brexit alle elezioni americane alla vita politica di tanti paesi europei, supportando le forze populiste di destra e di sinistra critiche con l’Europa. Sarebbe stupefacente che in quello che vediamo non ci fosse nessuna manovra di Mosca. Con la sua presenza sui social, ma anche con un intervento più diretto. Anche per questo molti leader internazionali in questi giorni chiedono a Draghi di non mollare”.