Dopo la scoperta di decine di cadaveri nelle aree liberate attorno a Kiev, le forze ucraine hanno trovato una stanza di tortura a Bucha, con i corpi di cinque civili che sarebbero stati torturati e uccisi dalle forze russe che occupavano la città. La stanza era situata nel seminterrato di un ospedale pediatrico chiamato Radiant. Lo riferisce l’agenzia ucraina “Unian”.
Bucha è tristemente nota per essere diventata la città in cui i russi avrebbero compiuto una vera e propria strage di civili. Diversi i cadaveri abbandonati per strada e ci sono anche corpi di anziani, donne e bambini con ferite alla testa e le mani legate dietro la schiena. Abusi che sarebbero stati commessi prima che l’esercito russo lasciasse Kiev. Un orrore senza fine, ma Mosca respinge le accuse e azzarda: “Messa in scena di Kiev e Occidente”.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, oggi durante una conferenza stampa ha addirittura detto che esperti del ministero della Difesa russo avrebbero trovato “segni di manomissione” e “falsi” nei video che le autorità di Kiev hanno presentato pubblicamente come prova delle atrocità commesse dalla Russia. Purtroppo non è tutto: il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha affermato che “le provocazioni” dell’Ucraina a Bucha rappresentano ”una minaccia per la sicurezza internazionale”.
Da parte sua il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha esitato a definire i militari russi “macellai, assassini, torturatori, stupratori, saccheggiatori”. Mentre dalla Casa Bianca, Joe Biden torna a chiedere il processo contro Vladimir Putin per crimini di guerra.
“Putin è brutale, quello che è successo a Bucha è un crimine di guerra”, ha detto, annunciando che la sua amministrazione sta studiando nuove sanzioni contro Mosca.
Tra queste, la sospensione della Russia dal Consiglio dell’Onu per i diritti umani. “Le immagini di Bucha e la devastazione dell’Ucraina in generale richiedono di far coincidere le nostre parole con le nostre azioni”, ha scritto su Twitter l’ambasciatore Usa presso le Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield.
Secondo Kiev, in particolare, dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina sono stati registrati oltre settemila crimini di guerra. Lo ha annunciato la procuratrice generale Irina Venediktova, secondo quanto riporta Ukrinform.
“Le squadre investigative sono composte da rappresentanti della polizia nazionale e del servizio di sicurezza dell’Ufficio investigativo statale”, ha spiegato la procuratrice spiegando che, in aggiunta, “abbiamo un portale warcrime.gov.ua dove tutti i cittadini possono fornire le proprie informazioni sui crimini di guerra. Ora ce ne sono più di settemila”.