Orban: “Migranti sui vagoni dalla Germania”. Ed è bufera….

Il premier ungherese Viktor Orban ha rinnovato la sua opposizione al meccanismo di solidarietà obbligatoria dell’UE per i migranti, lanciando un’osservazione che ha acceso un vespaio di controversie. Durante la sua intervista abituale a Kossut Radio, Orban ha sollevato dubbi sulla praticabilità di tale ricollocazione. “Supponiamo ci siano questi migranti in Germania. Sono radunati e poi messi sui vagoni in Germania? Vengono poi trasportati da noi, scaricati qui e ci si aspetta che li teniamo qui?” ha detto.

Il suo commento ha generato una risposta immediata da parte dell’eurodeputata di Renew, Katalin Cseh. In un tweet, ha accusato Orban di continuare a fare vergognosi parallelismi con l’Olocausto. Cseh ha richiamato l’attenzione su una precedente dichiarazione controversa di Orban durante la crisi energetica dello scorso anno.

“L’UE vuole che tutti riducano il proprio consumo di gas del 15%. Non vedo come possano imporlo, ma esiste il know-how tedesco per questo… di molto tempo fa, voglio dire,” aveva dichiarato Orban.

Daniel Freund, eurodeputato tedesco del partito dei Verdi, ha definito i commenti di Orban “intollerabili”. Anche Eric Mamer, portavoce della Commissione europea, è stato coinvolto nella discussione. Si è limitato a commentare che tutti dovrebbero “fare attenzione alle parole che usiamo quando parliamo di esseri umani”.

Mentre le tensioni aumentano, è sempre più evidente che le osservazioni di Orban lo stanno allontanando progressivamente dal consenso generale europeo. Queste dichiarazioni più recenti sottolineano un’escalation nel suo antagonismo contro le norme e i principi fondamentali dell’Unione Europea, specialmente riguardo la questione della solidarietà obbligatoria per i migranti.

Le provocazioni di Orban, infatti, sembrano andare oltre la semplice critica delle politiche specifiche, indirizzandosi contro i valori fondamentali di rispetto della dignità umana e dell’umanitarismo, su cui si basa l’UE. Le sue continue osservazioni polemiche, insieme ai vergognosi parallelismi con l’Olocausto, rivelano un crescente divario tra le visioni di Orban e quelle del resto del blocco europeo.

In questo contesto, non solo la posizione di Orban, ma anche quella dell’Ungheria all’interno dell’UE, potrebbe essere messa in discussione. In ogni caso, la questione dei migranti rimane un nodo cruciale all’interno dell’UE, e le polemiche sollevate da Orban contribuiscono a rendere il dibattito ancora più complesso e difficile da risolvere.