L’ambiguità delle posizioni di Matteo Salvini riguardo la sua posizione sulla guerra e, in generale, sulla politica internazionale, inizia a irritare non soltanto una parte considerevole di italiani, ma anche alcuni Paesi europei, stanchi e disorientati dalle uscite filo-putiniane del leader della Lega.
Alla Finlandia, ad esempio, paese che recentemente ha fatto formale richiesta di adesione alla Nato, la palese contiguità di molti politici italiani con il dittatore russo proprio non piace. Helsinky, oltre a lamentarsi – a ragione, peraltro – della propaganda del Cremlino che ormai dilaga incontrastata sulle nostre TV, stigmatizza il comportamento di Matteo Salvini e di altri leghisti (in compagnia, peraltro, di non pochi esponenti del Movimento Cinque Stelle, fra cui nientemeno che il capo politico Giuseppe Conte), i quali proprio non riescono a concepire una presa di posizione netta e decisa contro la Russia, e anzi rivendicano continuamente la necessità di ascoltare anche le ragioni dell’aggressore (come se ne avesse!).
Sbandierato un falso e peloso pacifismo, collezionate una dopo l’altra figure non proprio edificanti, il Kapitano insiste nella strategia politicamente suicida del cerchiobottismo ipocrita di chi a parole dice una cosa e nei fatti propone l’opposto. Insomma, Salvini non si smentisce mai: il solito eterno bluff a cui qui abbiam fatto l’abitudine ma che invece all’estero inizia a dare fastidio. Peraltro, e questa è circostanza assai più grave dei deliri salviniani, i legami di alcuni politici leghisti e pentastellati con la Russia di Putin rischia di danneggiare l’immagine del nostro paese minandone la credibilità con i partner occidentali.
Ciò malgrado tutti gli sforzi del premier Draghi, peraltro sempre chiaro e cristallino sino dal 24 febbraio scorso, nel posizionare l’Italia solidamente a fianco del popolo e del governo ucraino, e comunque nel quadro delle decisioni euroatlantiche. Insomma, i colpi di testa di non pochi membri della maggioranza stanno diventando un problema cui bisogna trovare presto soluzioni. L’Italia non può più permettersi le continue uscite propagandistiche di Salvini, che gioca a fare il bastian contrario a beneficio del proprio elettorato non proprio immune dal fascino putiniano, salvo poi puntualmente smentire se stesso nei passaggi parlamentari dove la Lega ha sempre votato i provvedimenti dell’Esecutivo. Si sa che il leader leghista è quel che è e sperare che vada oltre vuoti slogan è una pia illusione, però il filoputinismo nemmeno tanto mascherato, l’opposizione all’esportazione delle armi in favore degli ucraini nonché le resistenze velate all’accoglimento della domanda di adesione della Nato di Svezia e Finlandia danno l’immagine di un Paese poco coeso politicamente e danno adito alle preoccupazioni degli alleati europei, nonostante le ferme rassicurazioni di Mario Draghi. Anche in occasione dell’ultima visita della premier finlandese, infatti, il premier ha garantito il sostegno dell’Italia alle suddette domande di adesione di Svezia e Finlandia.
Caro Salvini il contesto nazionale e internazionale è estremamente complicato, e bisognerebbe proprio tu capissi che il Paese non può permettersi alzate di testa sovran-populiste.