peskov

Negoziati Kiev – Mosca, ora la Russia si ammorbidisce

L’impressione  è che a 3 settimane dalla invasione dell’Ucraina la posizione dei negoziatori russi si stia lentamente ammorbidendo.  Mentre “l’operazione militare” come la chiama Putin segna un momento di stallo, il quarto round negoziale tra russi e ucraini si concentra su  cessate il fuoco, corridoi umanitari, acqua e cibo per la popolazione evacuata. Gli ucraini chiedono, subito, il rispetto di questi punti. Insieme al ritiro delle forze militari di Mosca dal territorio ucraino.

Il Governo di Kiev ha messo sul tavolo queste richieste prima di immaginare qualsiasi accordo di pace con la Russia. Secondo il consigliere di Zelensky, Podolyak, potrebbero servire fino a decina di giorni per arrivare a una qualche forma di accordo, coinvolgendo anche i partner europei di Kiev come la Polonia. “Non vogliamo firmare solo un accordo ma sviluppare un meccanismo concreto che garantisca la nostra sicurezza in futuro”, dice Podolyak, che però non fa cenni all’ingresso nella Nato.

Mosca chiede invece un ‘modello svedese’ di neutralità per la Ucraina. Il nodo resta la questione del Donbass, con Zelensky che non sembra molto propenso a discutere sulla integrità territoriale del sui Paese. Il ministro ucraino della Difesa, Reznikov, rincara la dose: “Spero che finiremo molto presto questa guerra, naturalmente sconfiggendo il Cremlino” e ancora “non capitoleremo mai”.

Si discute ancora a livello tecnico ma la posizione russa è molto cambiata dalle richieste irricevibili di 3 settimane fa. L’esercito russo ha subito molte perdite , non è riuscito a prendere il controllo totale dei cieli, è fermo sul terreno e sul mare. Spazio ai negoziatori allora, anche se la guerra continua. Il passo successivo  potrebbe essere un incontro tra Putin e Zelensky. Ma non a Mosca, sottilinea Podolyak.