Il silenzio, colpevole, di Silvio Berlusconi sui crimini perpetrati dall’amico, suo, Valdimir Putin possono anche essere comprensibili, in un certo qual modo, considerato che i due per anni si sono resi protagonisti di una corrispondenza di amorosi sensi da cui ora è difficile smarcarsi.
Ma quello che veramente è inaccettabile è il continuo proporre, sui canali Mediaset di Berlusconi, la spazzatura filo Putin che non solo droga l’informazione, ma mira a ribaltare, a senso unico e quasi sempre senza contraddittorio, la realtà delle cose. A far passare Putin per un santo e Zelensky come un delinquente. Ad accusare l’Occidente, compresi gli ucraini, di nefandezze simil naziste, quando gli aggressori di uno stato libero e democratico, con tanto di violenze, stupri e deportazioni, sono i russi mandati ad occupare l’Ucraina dal nuovo zar.
Ed ecco che ieri sera il campione della montagna di spazzatura di cui sopra, Mario Giordano, è riuscito nell’impossibile. A “Fuori dal coro” – mai titolo fu più azzeccato – ha dato spazio alle baggianate di Aleksandr Dugin, filoso russo ideologo di Putin e del Putinismo, e dello scrittore di origini russe Nicolai Lilin, grande conoscitore di Vladimir Putin e autore del libro “Putin, l’ultimo zar”. Il tutto condito dalla presenza di Vittorio feltri e Francesco Borgonovo. Il tema della prestigiosa “pluralista” trasmissione di Giordano era incentrato, senza ritegno alcuno, su un attacco all’Europa e all’America “guerrafondaie” e sulla “guerra al pensiero unico globalista dei nazisti ucraini”. Una cosa che solleverebbe anche l’ilarità collettiva se solo non facesse venire da piangere.
“Quella in Ucraina è una guerra santa contro l’anticristo e il satanismo – ha detto Dugin, presentato come l’ideologo di Putin tra gli applausi indotti e col compiacimento di Giordano e dei presenti -. Il sistema di valori moderno occidentali è satanismo, che la Russia combatte invadendo l’Ucraina per contrastare l’egemonia culturale dell’occidente”. Gli mancavano la barba lunga bianca e le vesti religiose, altrimenti avremmo avuto la sensazione di sentir parlare il patriarca di Mosca Kirill, quello per cui la guerra in Ucraina serve a eliminare “chi sostiene la lobby gay”. Dugin è persino arrivato a sostenere che l’avanzata militare dell’esercito russo sia ancora “così lenta per un preciso ordine del Cremlino – ha aggiunto -, perché le nostre truppe hanno ricevuto l’ordine di non colpire i civili”. Indubbio, per il filosofo russo ospitato da Giordano sulla berlusconiana Mediaset senza un minimo senso di vergogna, che le immagini di civili, tra cui bambini, ammazzati, di ospedali e centri commerciali usati come bersaglio, che gli stupri e le violenze siano opera di Zelensky e dei suoi stessi connazionali. “I civili sono colpiti dai nazionalisti ucraini per dare la colpa ai russi – ha detto Dugin a conclusione del suo delirio -. L’unica potenza mondiale che può scatenare la guerra nucleare sono gli Stati Uniti se decideranno di intervenire nel conflitto. Un colloquio tra Putin e Zelensky? Impossibile, perché il presidente ucraino non rappresenta nulla, il capo del Cremlino è disposto a parlare solo con personaggi che possono decidere”.
Quand’è che Mediaset la smetterà con questo schifo? Quanto dovremo sopportarli ancora?