L’ex forzista Mariastella Gelmini, ora senatrice nelle file del Terzo Polo, osserva da fuori la vittoria «della destra, non del centrodestra». La ministra uscente del governo Draghi non è assolutamente pentita del suo addio a Berlusconi, è convinta del lavoro fatto in poche settimane da Azione e Iv: «Abbiamo costruito una casa per liberali e riformisti, colmando un vuoto al centro è un buon risultato e un ottimo punto di partenza». In un’intervista concessa a “La Stampa” Gelmini non ha taciuto l’amarezza per quel quasi 8%: «Puntavamo a superare il 10% per scongiurare la vittoria della destra e creare le condizioni per un ritorno di Mario Draghi a Palazzo Chigi. Non ci siamo riusciti, c’è stato troppo poco tempo e siamo stati penalizzati dalla forte polarizzazione delle ultime due settimane di campagna elettorale. Ma c’è da essere soddisfatti».
Per la vittoria di Meloni, Lega e FI Maria Stella Gelmini ha detto di non sentirsi in colpa: «Enrico Letta si è fatto carico del tentativo di costruire un’alleanza alternativa alla destra, ma ha fatto molti errori. Dall’accordo elettorale con Fratoianni e Bonelli all’impostazione della campagna sul pericolo di una deriva autoritaria e sul “o noi o loro”». Quello stesso Pd che accusa il Terzo Polo di aver fatto vincere la destra in molti collegi uninominali: «Noi abbiamo anteposto i contenuti e la coerenza di fronte ad alleanze contraddittorie. Dal Pd tentano di buttarci addosso la croce per nascondere il loro risultato», ha evidenziato l’ex forzista. Gelmini è sempre convinta che il governo della destra non durerà a lungo: «Credo che certe contraddizioni, prima o poi, esploderanno. Anche perché in Italia la campagna elettorale non finisce mai, tra poco si riparte con le regionali. Mi auguro che Meloni e Salvini sappiano privilegiare la cultura di governo, rinunciando alle polemiche». Il terzo polo sarà all’opposizione: «Saremo inflessibili sulla politica estera, affinché si mantenga la linea atlantista ed europeista, senza scivoloni filorussi. E ci troveranno dall’altra parte della barricata se proveranno a sfasciare i conti pubblici. Faremo un’opposizione con la schiena dritta, ma non ideologica, pronti a sostenere infrastrutture strategiche, come i rigassificatori».
La rotta è tracciata, Azione e Italia Viva che hanno ottenuto quasi l’8% alle elezioni politiche continueranno a tenersi per mano: «Questo risultato ci indica la strada, dobbiamo rafforzare il polo del buon senso. E farci trovare pronti per riparare i danni che provocherà il nuovo governo. Avremo gruppi unici in Parlamento e andremo avanti insieme, per presentarci preparati fra due anni alle elezioni europee. Lì sono convinta che potremo crescere ancora», ha concluso Gelmini.