E’ solo questione di tempo, e poi la distanza siderale che divide Giorgia Meloni e Matteo Salvini emergerà in tutta la sua potenza. E a farne le spese sarà la stabilità del futuro governo. Perché al di là dei comunicati congiunti e delle dichiarazioni di facciata su sbandierati accordi di spartizione del potere, ci sono questioni su cui l’intesa tra la futura premier e lo zoppicante leader leghista è impossibile da raggiungere.
La questione Ucraina, per esempio, con Salvini esponente di spicco della propaganda putiniana più bieca e Meloni, invece, filo atlantista. Tanto atlantista da ricevere anche i complimenti del presidnete Zelensky per la vittoria delle elezioni. “Congratulazioni a Giorgia Meloni e al suo partito per la vittoria alle elezioni – ha scritto il presidente ucraino su Twitter -. Apprezziamo il sostegno costante dell’Italia all’Ucraina nella lotta contro l’aggressione russa. Contiamo su una proficua collaborazione con il nuovo governo italiano”. Immediata la risposta della leader di FdI, che conferma il supporto italiano al paese invaso dai russi: “Caro presidente Zelensky, sai che puoi contare sul nostro leale sostegno alla causa della libertà del popolo ucraino. Sii forte e mantieni salda la tua fede!”.
Quanto ci metterà Salvini a mettere in crisi la convinta adesione della Meloni e dei suoi alla causa ucraina? Cosa accadrà quando il segretario del Carroccio metterà in discussione il sostegno armato al paese invaso, perorando la causa degli invasori con un rinnovato stop alle sanzioni alla Russia?