“L’unico centro è Calenda, la sua è posizione responsabile”

Ex candidato sindaco appoggiato dal centrodestra, già presidente di Bologna e Virtus, ha lasciato il campo base dopo la crisi del governo Draghi per appoggiare Azione di Calenda. Ed ora, Alfredo Cazzola sostiene l’alleanza con il Pd «perché mantiene l’Italia nella sua collocazione naturale».

In un’intervista al Corriere della Sera si definisce anticomunista e antifascista. “Mi sono sempre considerato un moderato di centro». Ma per l’imprenditore c’è un punto di non ritorno rappresentato dalla “disgraziatissima caduta del governo Draghi con il ruolo determinante che hanno giocato Lega e Forza Italia. È stato un grosso tradimento per tanti moderati in un momento davvero delicato per il Paese. E poi è proprio cambiato radicalmente il centrodestra: negli anni passati la configurazione della coalizione di centrodestra vedeva Forza Italia in maggioranza e poi la Lega e Fratelli d’Italia con una rappresentanza più ridotta. Ora è diventata un’alleanza di destra-destra, nella quale io non mi riconosco più. La Lega, di fatto, ha assorbito Forza Italia e la maggioranza ce l’ha la Meloni. La verità è che la posizione al centro la sta occupando Calenda».

Quanto all’alleanza del leader di Azione con il Partito democratico, Cazzola non ha comunque dubbi: «Abbiamo una disgraziatissima legge elettorale che obbliga alle alleanze. Io sostengo un partito di centro che è alleato con un partito di centrosinistra dove la presenza della sinistra è limitata».

«Non sono disposto a sostenere personalità come Meloni e Salvini – spiega – che ritengo inadeguate per i ruoli di governo. Trovo inaccettabili i legami con Putin e Orban. Quella della collocazione internazionale è una linea rossa che non si può superare. L’Italia deve continuare a prosperare dentro l’Ue e dentro la Nato». Relativamente ai commenti che definiscono “un’accozzaglia” l’alleanza Letta-Calenda Cazzola dice: “Io mi limito a dire che quello è un accordo preferibile rispetto alla destra-destra. Sulla collocazione internazionale e sulla politica estera c’è una linea chiara. L’accozzaglia è un termine che non mi piace, ma semmai appartiene ai partiti di destra che la pensano diversamente su tante questioni. Quella di Calenda e Letta mi pare una posizione responsabile”.