Passino, anche se è una piaga talmente ricorrente da essere programmata, gli incendi, passi l’incidente all’aeroporto di Catania, poi talmente sfigato da far ruttare pure l’Etna e bloccarlo di nuovo, passi l’incapacità della Sicilia sul caro voli, ma darsi la zappa sui piedi per scelta è il massimo. Le Eolie nulla hanno da invidiare per bellezza e mare alle Baleari. Solo che lì, nell’arcipelago spagnolo, hanno deciso di puntare su un turismo giovane da sempre, essendone premiate con oltre 18 mln di visitatori. Mentre alle Eolie i giovani non li vogliono, fanno troppo casino, disturbano, e vogliono la musica fino a tarda notte.
A Ibiza da anni organizzano gli After per ballare all’alba e a Lipari tolgono la musica dai locali, e le discoteche le spengono alle due, cioè quando i ragazzi sono appena entrati. I giovani si svegliano alle due d’estate, vanno a mare tardi ed escono tardi. In Spagna questi orari di ristorazione e divertimento sono naturali, la movida anche nelle città non parte prima di mezzanotte. In Sicilia invece vorremmo essere in Alto Adige, cena alle 19 e poi a letto presto. Riccardo Gullo Sindaco delle Eolie, sembra il sindaco dell’ora legale di Ficarra e Picone, ha spento musica e divertimento. Lui non vuole questo turismo. Probabilmente lui si vuole rivolgere ad un pubblico anziano, un turismo della terza età, più tranquillo e meno invasivo, che però difficilmente si accolla le difficoltà di transfert per arrivare alle Eolie, che come tutti sanno non hanno un aeroporto. Il turista âgé ha altre abitudini di viaggio e l’impresa di portarli alle Eolie non è semplice.
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Nel frattempo perde il turismo giovanile che da anni sceglieva Panarea anche per il Raya, unica impresa del divertimento degna di nota da quelle parti. Ora la musica è finita e gli amici giovani se ne vanno per altre mete dove il divertimento non è offesa alla morale. Lui sostiene che fa questo per garantire il riposo dei residenti, che però passato agosto hanno undici mesi di oblìo assoluto, tra giovani che emigrano e anziani, che nella curva demografica, porteranno allo spopolamento delle isole. Intanto Grecia e Baleari ringraziano, la Sicilia, come si è visto nel fallimento del See Sicily della Regione, capisce di turismo quanto gli svedesi di caponata.