Le donne lo sanno, c’è poco da fare…

Le donne lo sanno, c’è poco da fare…

Una donna: Angela Merkel ha saputo vigilare sul non facile percorso di crescita della sua nazione, che aveva perso la guerra e ne era venuta fuori fortemente lacerata e indebolita. Oggi la Germania è il paese faro dell’UE, solido sul piano finanziario, autorevole come pochi sul piano internazionale e perfino in grado di offrire performance di alto livello per fronteggiare una pandemia che ha messo in ginocchio il resto del mondo.

Una donna: Christine Lagarde, presidente della BCE, nel momento di massima crisi legata al Covid, ha acquistato circa 12 miliardi di euro di debito pubblico italiano riducendo lo spread e immettendo liquidità nella nostra economia. Una cifra mai vista di gran lunga superiore alla quota esigibile dall’Italia e sei volte superiore all’ammontare dei titoli tedeschi acquistati nello stesso periodo. Ad oggi il totale di titoli di stato italiani acquistati dalla BCE si avvicina ai 400 miliardi che corrisponde a circa il 35% di tutti gli acquisti della Banca Centrale Europea.

Una donna: Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea ha approvato il pacchetto del Recovery Fund che ammonta a 500 miliardi a fondo perduto e 250 miliardi di prestiti da restituire. L’Italia sarà il maggiore beneficiario dei fondi incassando circa un quarto dell’intero pacchetto: una cifra di circa 170 miliardi di cui: 81,807 a fondo perduto e 90,938 miliardi come prestito. “Nessuno può farcela da solo, ha spiegato, le economie degli Stati membri dipendono le une dalle altre, non investire oggi, significa pagarne i costi domani”. Mostrando un sentimento, fino ad oggi bandito dai consessi europei, ma che è il fondamento di ogni vero stato: la solidarietà.

Non è dato sapere cosa sarebbe successo se ci fossero stati uomini. A me, donna, piace pensare che queste donne straordinarie siano state influenzate nelle loro decisioni proprio dal fatto di essere donne. Mi piace pensare che quella peculiare intelligenza e l’etica, forgiatesi intorno alle funzioni di cura cui le donne sono state deputate per millenni, possa oggi rappresentare una risorsa che non si può più relegare alla semplice dimensione domestica, ma deve impregnare di sé la vita pubblica e diventare bagaglio di valori condiviso a vantaggio di tutta l’umanità.