L’ennesimo esempio di vuota propaganda populista: “perché l’esercito consegna i banchi con tanti percettori reddito di cittadinanza?” si domanda Giorgia Meloni, aggiungendo che i nostri militari potrebbero, e dovrebbero, essere invece impiegati per il contrasto all’immigrazione e per garantire la sicurezza delle nostre città. A prima vista può anche sembrare un’idea sensata e ragionevole, ma a una più attenta disamina si tratta, ancora una volta, di una proposta demagogica e dalla scarsa fattibilità.
La ragione principale, vale la pena ricordarlo, consiste nel fatto che nessuno Stato democratico può disporre arbitrariamente dei suoi cittadini. Ciò è vero anche per coloro che percepiscono una forma di assistenza sociale, a meno che non sia una delle clausole previste per l’erogazione del beneficio. I percettori del reddito di cittadinanza, indipendentemente dal giudizio che dal nostro punto di vista è negativo su una misura così fortemente assistenzialista e clientelare, non sono né impiegati dello Stato né carcerati ai lavori forzati. Non si può semplicemente chiamarli al telefono e ordinare loro di consegnare i banchi alle scuole! Anche qualora fosse chiesto loro di effettuare le consegne, e a patto che accettino, essi pretenderebbero, giustamente, un corrispettivo in denaro che comporterebbe un aggravio sul bilancio dello Stato.
Anche ammettendo che ciò sia fattibile, e nei tempi necessari, è necessario considerare almeno altri due fattori che risulterebbero in costi non certo trascurabili. Il primo fattore è la necessaria selezione degli individui idonei per trasportare e distribuire i banchi scolastici, attività che implica un certo impegno fisico. Non tutti i percettori di reddito di cittadinanza sono infatti perfettamente abili e in smagliante forma fisica come sembra sottintendere Giorgia Meloni, né tanto meno abbondano in tutte le province italiane. Secondo poi, tralasciando la non triviale questione della formazione che come minimo dovrebbe includere le procedure di sicurezza sanitaria, andrebbero valutati tutti i fattori di rischio connessi alla consegna dei banchi cui queste persone verrebbero ad essere esposte. Ad esempio: Di chi è la responsabilità se un banco si rompe? Di chi è la responsabilità se un soggetto subisce un infortunio? O se si ammala di COVID-19? Sarebbe necessario, come minimo, garantire una copertura assicurativa per gli eventuali infortuni, che comunque non escluderebbe completamente la possibilità di costose cause civili.
Insomma, al di là della spavalderia che si vende bene su Internet, soprattutto se la si lega ancora una volta e senza alcuna logica se non quella elettorale al tema dei confini e della sicurezza, la soluzione realistica è quella oggi adottata e cioè quando è necessario, usare i militari. Il loro impiego non necessita infatti di alcuna selezione e non comporta un radicale aumento dei costi. Infine, siamo sicuri che i nostri soldati siano ben contenti di servire la comunità aiutando le scuole a riaprire in sicurezza.