La storia purtroppo si ripete: Capitan Selfie sbarca a Lampedusa col suo circo Barnum

“Venghino signori venghino” il circo Barnum sbarca a Lampedusa. E no! Non ci riferiamo ai poveri migranti stremati dal caldo e dalla sete che in queste ore stanno mettendo a dura prova l’hotspot dell’isola. Quello è un problema serio e come tale dovrebbe essere affrontato.

No, signore e signori, ci riferiamo al re dei clown, all’uomo per tutte le stagioni (tanto dice sempre le stesse cose!), all’uomo che parla mangia, e ovviamente suda senza far nulla: l’attrazione principale del nostro panorama politico sgangherato, Capitan Matteo Salvini. Il Frankeinstein resuscitato e rappezzato dalla crisi di governo più pazza del mondo, rimesso in pista dal sodale Conte, è di nuovo fra noi, in carne e ossa e senza barba (Matte’ stavi meglio col pelo facciale!). Riparte la campagna elettorale e riparte la solita lagna in salsa celodurista del leader della Lega. Roba che in un paese normale costerebbe il prepensionamento e invece qui, lo fanno ancora parlare e recitare a soggetto: ovviamente sempre lo stesso copione.

Nonostante, pandemia, emergenza sociale ed economica, instabilità finanziaria, guerra, crisi alimentare ecc., quale è il problema principale per Salvini? Ma logico, l’immigrazione!
Poteva il nostro redivivo Frankeinstein non inaugurare la campagna elettorale con un tema evidentemente attualissimo per gli italiani in questa fase storica? Assolutamente no! Non poteva. Non ce la può fare. Altri argomenti – figuriamoci soluzioni – per lui sono “match not found!”.
E quindi, ecco che il 4 e il 5 Agosto sbarcherà a Lampedusa il padano, ovviamente non con il barcone o il barchino, ma con tutti gli onori, chiamato dal vicesindaco Attilio Lucia, che invece di rivolgersi al ministro degli Interni attuale convoca quello in pectore, giusto così, perché si sappia a cosa si va incontro.

E lo sappiamo bene che partirà un film già visto da anni, anzi decenni: urla, slogan, contraffazione dei numeri, propaganda e le solite chiacchiere e distintivo. Tutto terribilmente noioso, tutto terribilmente grottesco, tutto terribilmente già scontato. La storia si ripete la prima volta sotto forma di tragedia, la seconda sotto forma di farsa e questa citazione descrive bene l’esperienza passata e (forse) futura di Matteo Salvini alla guida del Viminale. “Tolleranza zero e coraggio” invoca l’uomo che è scappato dal Senato lesto e alla zitta come un brigante, pur di non mettere la faccia sulla non fiducia a Draghi. Bel coraggio, Matte’. Daje!

E adesso che se ne è andato il Migliore ed è tornato l’eterno Peggiore, noi, attoniti spettatori, attendiamo ansiosi le nuove e mirabolanti promesse di Capitan Selfie. Speriamo siano diverse da quelle precedenti perché non è che i decreti sicurezza o i porti chiusi abbiano avuto chissà quale gran risultato. La diminuzione degli sbarchi che oggi il nostro si appunta al petto come medaglia d’onore, va ascritta all’opera di Marco Minniti e al suo accordo con la Libia che potremmo sintetizzare così: torturateli voi, ma lontani dall’italico suolo. E quando il predecessore ti fa un così gran regalo, tu, Salvini, devi solo star fermo e goderne i frutti (si fa per dire). Sciacallaggio condotto sulla pelle altrui (purchè lontano dall’Italia, si intende). Né più né meno.

Inoltre, le disposizioni contro le vituperate ong hanno quasi mandato in galera Salvini, hanno ridotto i salvataggi con navi attrezzate aumentando l’arrivo dei cosiddetti barchini, gettando nella confusione più totale ogni possibile processo di accoglienza regolata. Risultato: gente irregolare che scorrazza felice per il nostro paese del tutto non censita e quindi “fantasma”. Gran bel traguardo per “Mister Tolleranza Zero”. Ma Salvini, fa finta di non saperle, e va vendendo i suoi mirabolanti risultati. L’importante è l’immagine, il post da mettere sui social, i likes da raggiungere. Nell’immaginario politico leghista, tutto è fuffa e verità e realtà, sono tutt’al più dettagli trascurabili.
Ma per carità di patria, vediamola, questa realtà. Fosse mai che a qualcuno venga in mente qualche soluzione concreta. L’hotspot di Lampedusa prevede 350 posti, e al momento gli ospitati sono 1.871. Con il mare calmo, sono arrivati 270 migranti in poche ore e da domenica il numero è salito a circa 1000. Poi ci sono altri 307 migranti di cui 100 minori in mare soccorsi dalla Ocean Viking. Storie terribili, persone morte, gente stremata dal caldo e dalla sete che beveva l’acqua del motore. Situazione grave, destinata probabilmente a peggiorare.

Possibile che il futuro (secondo lui) ministro degli Interni possa rispondere solo con la scure della xenofobia a questa tragedia? Possibile che non si interroghi su quali questioni – contingenti e strutturali – stanno alla base di questi fenomeni? Si, è possibile, anzi normale, anzi benaccetto. A lui non interessa un fico secco (come direbbe Calenda), anzi, si frega le mani contento perché può cavalcare l’onda emotiva e tradurla in consenso. Questo spera, ma non è detto che sia accontentato.

A Salvini non serve spiegare che la crisi mondiale innescata dal suo amico Putin è la causa principale di questi aumenti A Salvini non interessa che il cambiamento climatico, che nega con pervicacia qualificandolo sprezzante come “gretinisimo”, sia l’altra causa principale di questo aumento nelle migrazioni. Molto più efficace la tesi di Orban sulla sostituzione etnica e il “non mischiamo le razze”. Dopo questa, aspettiamo a gloria la resurrezione propagandistica del piano Khalergi e pure dei Protocolli dei savi di Sion! Il bello è che poi si offendono se qualcuno sottolinea quel tratto un po’ razzista della loro politica che fa anche un po’ schifo.

Ma nulla. In questa estate elettorale del 2022, il tempo si ferma, anzi torna indietro. Si riavvolge il nastro e il film torna all’inizio. Salvini politicamente morto fino a ieri è stato resuscitato e ricomincerà esattamente con i medesimi deliri di sempre, del tutto inutili, privi di senso e soprattutto privi di soluzione ma roboanti e propagandistici, rigorosamente a beneficio di selfie!