Ecco come la destra tedesca combatte l’estremismo (di destra)

Il loro paese è stata la culla dell’orrore. Eppure i tedeschi oggi sanno bene come mettere al bando l’estremismo, l’antisemitismo e la nazzisteggiante nostalgia del Terzo Reich. Il governo guidato da Angela Merkel ha, infatti, varato un pacchetto di norme volte a limitare il raggio d’azione dell’Afd, il partito di estrema destra – guidato da quel Bjorn Hocke definito “fascista” da un tribunale – che incassa consensi ad Est del paese ma continua a restare fuori dall’alleanza con la Cdu, decisa a non cedere di fronte alla tentazione di un’unione innaturale e di convenienza politica con una forza che si colloca al di fuori dell’arco costituzionale. E’ ogni livello della società a reagire con disprezzo di fronte al crescente aumento dell’estremismo di destra di hitleriana memoria. Il governo Merkel ha deciso che assumerà 600 nuovi poliziotti in più oltre quelli annunciati dopo l’attentato alla sinagoga di Halle. Ma non è solo una questione politica, anche la società civile si ribella ai rigurgiti neonazisti. Per fare un esempio: giorni fa la star tv Markus Lanz ha dato pubblicamente dell’idiota all’ex capo dei servizi segreti Hans Georg Maassen – rimosso un anno fa dopo i fatti di Chermnitz, quando Afd e neonazisti sono scesi insieme in piazza –, sostenitore della tesi che non ci fossero stati episodi di odio razziale o intolleranza nei confronti dei profughi, per i quali invece i neonazi avevano aperto una vera e propria “caccia all’immigrato”. Thomas Haldedenwang, nuovo capo dell’intelligence tedesca, ha invece annunciato che sia il movimento giovanile che l’ala radicale dell’Afd, il Flugel di Hocke, saranno attenzionati maggiormente perché ritenuti pericolosi. Anche il mondo dell’informazione, dunque, ha chiaramente espresso la propria posizione per limitare la diffusione delle idee radicali dell’Afd: il direttore del Zdf, Petr Frey, ha bandito Hocke da ogni talk show. “Non dobbiamo educare nessuno, ma dobbiamo presidiare i confini del pensiero democratico” ha detto Frey in un’intervista, ribadendo la volontà di tutto il popolo tedesco di tener fede davvero a quel “mai più” pronunciato sulle macerie del nazifascismo. Un esempio che gli italiani dovrebbero far proprio e seguire.